Una carenza cronica, sempre denunciata dalle sigle sindacali, ma che fino ad oggi non vede arrivare le adeguate risposte. E’ quella relativa al personale di polizia penitenziaria in servizio presso le carceri del Lazio. Secondo la Fns Cisl Lazio, infatti, mancherebbero all’appello ben 836 agenti penitenziari. Un dato ricavato confrontando la situazione attuale del personale in servizio rispetto alle piante organiche previste dalle disposizioni ministeriali.
Una situazione che si fa sempre più urgente dopo ogni episodio di aggressione o sollevazione che si registra negli istituti di pena della Regione. L’ultimo caso, come si ricorderà c’è stato proprio nel carcere di Cassino pochi giorni fa (leggi qui https://www.politica7.it/cassino-ennesima-aggressione-in-carcere-a-un-agente-protesta-il-sappe-poliziotti-penitenziari-abbandonati-e-privi-di-strumenti-di-tutela/).
Sono 56 le unità di personale di polizia penitenziaria che mancano a completare la pianta organica del carcere della Città martire, Grave anche al situazione al Carcere di Frosinone, dove le unità che mancano ancora per completare la pianta organica sono ben 60.
Sempre secondo il raffronto compiuto dalla Fns Cisl Lazio – la situazione negli altri istituti della regione è la seguente:
Casa di reclusione di Civitavecchia: mancano 7 unità; Nuovo carcere di Civitavecchia: mancano 60 unità; Casa circondariale di Latina: ne mancano 20; Casa di reclusione di Paliano: ne mancano 12; Casa circondariale di Rieti: ne mancano 54; Casa di reclusione Roma Rebibbia: ne mancano 54; Casa circondariale Roma Rebibbia sezione femminile: ne mancano 47; Nuovo carcere Roma Rebibbia: ne mancano 151; Carcere Roma Rebibbia Terza Casa: ne mancano 17; casa circondariale Roma Regina Coeli: ne mancano 143; Casa circondariale Velletri: ne mancano 83; casa circondariale Viterbo Nuovo complesso: ne mancano 80.
“Entro fine mese – annota la Cisl – dovrebbero arrivare circa 100 unità di incremento mediante la mobilità collegata all’interpello nazionale ed al termine del 181° corso allievi Agenti, ma ciò rappresentano una goccia nel mare ed i problemi risultano irrisolti”.
Per la Fns Cisl Lazio serve invece “un aumento della dotazione organica prevista ma serve soprattutto che il Governo riconosca la gravissima situazione penitenziaria ed possa optare per una deroga ai limiti delle assunzioni prevedendo che il Corpo di Polizia Penitenziaria possa almeno completare l’assunzione straordinaria di personale fino al completamento della dotazione prevista dal decreto Ministeriale. Una scelta come questa consentirebbe di pianificare un piano di assunzioni di oltre 5000 unità che potrebbe consentire di ripristinare sufficienti condizioni di lavoro oggi ignorate in spregio alle norme contrattuali. Se questo non avverrà – considerate le migliaia di pensionamenti previsti nel prossimo biennio per limiti anagrafici del personale – saremo di fronte al caos gestionale totale”.