Una troupe del TG3 ad Atina dopo la denuncia di Fare Verde contro l’uso insostenibile della risorsa idrica in agricoltura che sta rovinando irrimediabilmente i raccolti. “La gestione approssimativa dell’acqua per l’irrigazione – hanno detto dall’associazione ambientalista – induce a previsioni pessimistiche per i raccolti con una perdita stimata del 50%”.
La troupe della testata giornalistica regionale ha visitato Atina giovedì scorso. Da Fare Verde spiegano che, pur trovandosi nell’areale del Fagiolo cannellino di Atina Dop, alcuni contadini sono rimasti in attesa di seminare perché non riescono a bagnare il terreno per il fagiolo cannellino. Accade nella Val Comino e le preoccupazioni degli imprenditori agricoli aumentano al cospetto di una stagione che si annuncia complicatissima.
“Complicazioni che derivano dal problema della siccità – dicono gli ambientalisti – per una rete di irrigazione che perde da tutte le parti e che lascia gli agricoltori senza acqua. Fare Verde distende un velo pietoso sulle mancate risposte alle segnalazioni dei guasti e alle lamentele non recepite dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri che dovrebbe fornire il servizio. Un servizio che di fatto non funziona anche se pagato lautamente”.
Gli agricoltori non sono rimasti in silenzio davanti alle telecamere di Rai 3 raccontando delle tubature che perdono acqua, della pressione insufficiente, delle manutenzioni ordinarie e straordinarie che vanno a rilento durante i mesi critici per l’agricoltura o che non vengono proprio fatte.
“L’intervento di Paolo Fallena di Fare Verde Valle di Comino – spiega una nota – ha evidenziato le perdite dalle condutture, la mancata manutenzione e le criticità nella distribuzione della risorsa idrica invocando una gestione più attenta e capillare che dovrebbe essere eseguita localmente dai comuni e non da un ente che riesce ad accumulare solo debiti in milioni di euro”.
Presente sul posto anche il presidente provinciale di Fare Verde, Marco Belli, che ha detto in modo esplicito, ai contadini presenti, di chiedere il risarcimento per i danni subiti. “Questo problema ambientale della mancata erogazione di acqua per l’irrigazione cagionato da una gestione approssimativa della risorsa idrica – ha detto Fallena – non può mettere in ginocchio gli agricoltori che vivono di duro lavoro fatto di lacrime e sudore”.