“Tra aggressioni e atti violenti, siamo stanchi di denunciare, senza riscontri tangibili, il gravissimo problema di un’emergenza penitenziaria che è senza precedenti negli ultimi 30 anni”. Daniele Nicastrini, segretario regionale USPP Lazio, torna a denunciare la grave situazione che si registra quotidianamente negli istituti di pena del Lazio.
Nicastrini ricorda come: “I fatti accaduti ultimi ai Poliziotti Penitenziari di Cassino che durante l’attesa al pronto soccorso cittadino, sono stati aggrediti e feriti dal detenuto portato lì per problematiche di salute, fanno il paio con quanto accadeva al carcere minorile di Casal del Marmo, dove altri incendiavano le loro stanze con la necessità di un intervento dei vigili del fuoco e un agente ferito”.
Dal sindacato di polizia penitenziaria evidenziano poi come per un organico carente di oltre 900 unità, il sovraffollamento detentivo con oltre 6200 presenze, per le aggressioni e lesioni subite dalla Polizia Penitenziaria a oggi oltre un centinaio nel Lazio e l’escalation degli eventi critici e degli atti illegali con diversi quantitativi di droga sequestrati a detenuti ancora oggi lasciati liberi di girare nelle sezioni per scelte inadeguate di questi anni, l’USPP Lazio ha inviato proprio una nota di diffida per violazione della sicurezza su lavoro e indetto lo stato di agitazione contro l’inerzia dell’Amministrazione Penitenziaria.
“Siamo giunti alla conclusione – commenta il sindacalista – che ogni nostra azione prevista contrattualmente non abbia alcun riscontro concreto e stanchi di richiamare l’attenzione mediatica per un sistema alla deriva, lasciando alla deriva chi in queste condizioni stenta a garantire oltre alla salute anche la sicurezza, la legalità e la gestione complessiva dei detenuti. Per questo siamo determinati ad attuare forme di protesta pubblica oltre allo stato di agitazione del personale aderente”.
È bene ricordare che l’USPP da tempo ha ritenuto di richiamare l’attenzione richiedendo al Governo di dichiarare lo stato di emergenza nelle carceri, affinché si assumano provvedimenti straordinari e non rinviabili. A riguardo è intervenuto il presidente USPP Giuseppe Moretti che ha “apprezzato l’annuncio del Sottosegretario alla giustizia Andrea Del Mastro sugli 84 milioni di euro e dello sforzo in atto sugli arruolamenti, ma si tratta di risorse ancora non congrue rispetto alla messa in sicurezza in primis del lavoro degli agenti nelle carceri e comunque del sistema carcere sempre più a rischio implosione.
Lo stato d’emergenza è un obiettivo per ottenere risorse straordinarie, non solo per il funzionamento dell’amministrazione penitenziaria ma, ad esempio, per consentire di migliorare, potenziandoli, i servizi di assistenza sanitaria in carcere, dove occorrono anche esperti per la cura dei disturbi psichiatrici di molti detenuti e soprattutto di quelli extra comunitari che sono meno inclini a un percorso di reinserimento se non di tipo lavorativo presentando molti disagi di tipo comportamentale anche a causa delle loro condizioni socio culturali”.