Us Open: Sinner e Arnaldi in campo negli ottavi contro Zverev e Alcaraz

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Tornano in campo oggi Sinner e Arnaldi, i due italiani capaci di guadagnarsi la seconda settimana all’Open degli Stati Uniti. Se per Jannik deve essere considerata impresa nel solco della normalità, per Matteo Arnaldi è la prima volta e come tale va celebrata. Sarà una prima volta eclatante, contro il numero uno del mondo (tornato due, quale che sia l’esito di questo torneo), Carlos Alcaraz. Il sanremese ha poco da perdere, ma ha una gran curiosità di vedere fin dove possano portarlo i progressi recenti, che gli hanno consentito di spazzar via Norrie nell’esaltante match di terzo turno. Più che il risultato, conterà la capacità di far partita, perché il giovin Matteo sta ponendo le premesse per trasformare in normalità quel che oggi pare magica eccezione.

Jannik, il principino delle Dolomiti, rintuzzate non senza penare le risorte velleità del braccio fatato di Stan Wawrinka, avrà di fronte Zverev, uno che lo ha battuto spesso e che sta tornando ai livelli migliori, dopo il brutto infortunio del Roland-Garros Garros 2022. Sarà un enigma da sciogliere attraverso una chiave di lettura che si chiama diagonale del dritto, con la necessità e non più l’eventualità di servire oltre il 50% di prime.

LA CADUTA DI IGA

Intanto ieri si sono giocati gli ottavi di finale della parte alta, con Shelton che ha battuto in quattro set Tommy Paul e gli altri statunitensi Fritz e Tiafoe avanti senza patemi, con Stricker e Hijikata vittime sacrificali. Tutto facile anche per Novak Djokovic, che dopo lo spavento con il connazionale Djere, ha disposto agevolmente di Gojo. E le donne? Caduta la regina, Iga Swiatek, e dovrebbe esser sorpresa eclatante. A ben guardare però non è proprio così, perché Jelena Ostapenko, lettone dal talento infinito e dagli umori variabili, ha battuto 6 volte su 6 la polacca numero uno del mondo. Stavolta ha vinto in rimonta, dopo un primo set che Swiatek si è aggiudicato in modo anche convincente.

Ha faticato contro la rediviva Wozniaki, vincendo in tre set, la baby esperta, perché a poco più di quindici anni già frequentava le più nobili platee WTA, Cori Gauff, in arte Cocó, reduce dal vittorioso mille di Cincinnati ed ora autorevole aspirante alla finale. Qualche patema ed un set di troppo anche per Muchova contro la cinese Zhang. Avanza con impeto Sorana Cirstea, che non è ciociara come sembrerebbe indicare il nome di battesimo, ma dei ciociari ha l’animus pugnandi. Se ne è accorta Bencic, battuta in due set.

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