Quel tratto di strada del centralissimo corso Gallio al Alvito è stato scavato e riscavato decine di volte. La conduttura dell’acqua che lo attraversa è marcia: perde in più punti e le riparazioni si susseguono settimana dopo settimana, con tutte le conseguenza immaginabili per il traffico su una strada che già da sola è poco più di un budello. Ma pare che non si possa fare altro.
Per rifare l’intera linea è necessario che la tratta in questione venga inserita nell’elenco degli investimenti, cosa che nessuno si è mai premunito di sollecitare. Così, il gestore del servizio idrico non può fare altro che mandare una squadra di operai, ogni volta che riceve la segnalazione del guasto, a mettere una “cravatta”: cioè una fascia che stringe il tubo nel punto in cui si è rotto e ferma (momentaneamente) l’emorragia del prezioso liquido.
Ieri pomeriggio c’è stato l’ennesima rottura. O meglio: ieri pomeriggio l’acqua è sgorgata in superficie, perché è molto probabile che molte perdite nascoste restano tali perché non affiorano. Il guasto proprio lì: nello stesso punto dove è stato già riparato più volte (e le strisciate d’asfalto di copertura lo confermano). Dopo anni e anni di riparazione si è speso sicuramente più di quanto sarebbe costato riposizionare una nuova condotta, ma pare non sia questa una cosa che interessi.
Tra qualche giorno gli operai saranno di nuovo a lavoro con ruspe e pale. Del resto, in paese si dice che “Chi sfascia e racconcia non perde mai tempo…”.