Con un lungo post, pubblicato sul suo profilo Facebook, Amedeo Mariani, ex assessore di Ferentino, ha spiegato le ragioni che lo hanno convinto ad aderire a Forza Italia. Politico di riferimento della città gigliata, sempre attivo nel mondo dell’associazionismo, Mariani fino ad oggi ha sempre guardato al centrosinistra, sostenendo nella scorsa consiliatura il sindaco Antonio Pompeo.
Ora a convincerlo a passare armi e bagagli nel partito azzurro sono una serie di situazioni subite e vissute a Ferentino, che lui stesso spiega così: “Serve rispetto per le diversità ma davvero sull’odio si può fondare la convivenza di una comunità? E’ forse “il carattere dello scontro” , “il mancato rispetto” a regolare la vita politico-sociale della nostra città – scrive nel suo post -? Bisogna rimettere al centro, valori e diritti. Il progresso e la civiltà non possono che passare attraverso le relazioni tra persone. Bisogna ritrovare il coraggio e umanità per accettare le diversità di pensiero e di comportamento.
Queste considerazioni e tante altre piccole cose, hanno spinto me e tantissimi amici a condividere e quindi intraprendere questo nuovo viaggio con Pietro Stabile, neo commissario di Forza Italia di Ferentino. Alla luce di ciò: comunico ufficialmente l’adesione a Forza Italia insieme ad altri amici”.
Mariani esprime anche l’auspicio che “tanti moderati si aggiungano a noi per una rinascita del partito guidato dall’On. Antonio Tajani attuale Ministro degli Esteri” e che la coalizione di centrodestra di Ferentino si ricompatti su una nuova piattaforma politica “che porti la città alla prossima legislatura ad esprimere un candidato di coalizione per guidare il nostro paese e che guardi con maggior attenzione alle nuove sfide della modernità”.
L’ex assessore sottolinea come Ferentino abbia bisogno di un grande progetto programmatico, rinnovato nella discontinuità, che sia in grado di elaborare progettualità e nuove proposte, e che sia in grado di restituire, fiducia e speranza, coinvolgendo in questo progetto “le nostre giovani generazioni, le quali non possono e non potranno essere tenute fuori da una realistica prospettiva futura”.
E conclude dicendo che “Ferentino ha bisogno di un cambio di passo, che lo porti al pari delle altre città della nostra provincia. Il nostro paese arranca, gli altri corrono. Noi ci crediamo… allora diamoci la mano, non possiamo più rimanere a guardare”.