È stato avviato in Commissione Lavori pubblici e Infrastrutture della Regione Lazio l’esame della proposta di legge regionale con cui si recepisce la normativa nazionale ed europea per il passaggio dallo Stato alla regione delle opere idroelettriche e il nuovo regime delle concessioni di derivazione di acqua per la produzione di elettricità. Gli impianti diventeranno di proprietà della Regione alla scadenza delle concessioni in essere (prevista per la maggior parte a marzo del 2029) o in caso di revoca. E’ previsto un indennizzo delle opere realizzate dal concessionario e non ancora ammortizzate.
Martedì scorso, infatti, la Commissione presieduta Cosmo Mitrano, ha iniziato a esaminare provvedimento, illustrato dall’assessore Fabrizio Ghera, che raccoglie le “norme volte ad adeguare la legislazione regionale a quella nazionale ed europea, già approvate dalla precedente Giunta nel 2021. Grazie a questo provvedimento – ha evidenziato l’assessore – potrebbero aumentare anche le entrate per la Regione, grazie all’adeguamento dei canoni”.
La proposta di legge si compone di 30 articoli, divisi in 5 capi, e disciplina il passaggio in proprietà alla Regione delle opere idroelettriche, (in tutto 19 centrali) il loro regime giuridico, la durata delle nuove concessioni, le attività propedeutiche alle procedure di assegnazione delle concessioni e le modalità per lo svolgimento delle procedure di assegnazione delle stesse, i requisiti di ammissione e di assegnazione, gli obblighi o le limitazioni gestionali all’utilizzo delle opere idroelettriche e delle acque, i miglioramenti minimi in termini energetici, di potenza di generazione e di producibilità da raggiungere nel complesso delle opere di derivazione, adduzione, regolazione e condotta dell’acqua e degli impianti di generazione, trasformazione e connessione elettrica, i livelli minimi in termini di miglioramento e di risanamento ambientale del bacino idrografico di pertinenza, le misure di compensazione ambientale e territoriale, anche a carattere finanziario, la determinazione del canone di concessione.
La durata delle nuove concessioni sarà compresa tra venti e quaranta anni, termine che può essere aumentato per ulteriori dieci anni. Le procedure dovranno essere avviate entro due anni dall’entrata in vigore della legge. Per l’assegnazione delle concessioni la Regione può promuovere la costituzione di società miste pubblico-privato, ma la scelta compiuta dalla Giunta è di procedere a gare pubbliche.
La proposta di legge stima in circa 11 milioni di euro annui (quattro in più rispetto alla situazione attuale) quali entrate per la Regione. Una parte di tali risorse dovrà essere, però, impiegata per gli indennizzi ai vecchi concessionari. I nuovi concessionari, invece, dovranno fornire energia elettrica gratuita alla Regione per un valore che supera i 10 milioni di euro.