Diversi obiettivi mancati. Il Pd di Latina accusa Matilde Celentano di immobilismo amministrativo. L’inizio del nuovo corso in effetti non è apparso travolgente. Neanche i più strenui difensori dell’amministrazione di centrodestra potrebbero contestare alcuni dati oggettivi. E non basta certo la candidatura a Capitale italiana della Cultura a nascondere diverse ‘pecche’ che cominciano ad emergere nell’azione di governo cittadino.
PROMESSE DISATTESE
La situazione del verde pubblico è sotto gli occhi di tutti. Erba incolta in numerose zone della città, nonostante alcuni piccoli interventi siano stati operati ad inizio estate. L’unica fontana riattivata è quella di piazza del Popolo. Delle altre non vi è traccia. mentre per quanto riguarda le fontane ad oggi risulta attivata solamente quella di piazza del Popolo. Altre promesse sono ancora disattese. Dal ritorno degli uffici anagrafe in centro al vigile urbano in strada, passando per la riapertura della Pinacoteca e del Procoio. Il Pd poi ha rinfacciato la scarna rassegna di eventi estivi. Alcuni Comuni limitrofi, da Cisterna a Pontinia passando per Sabaudia, sono invece riusciti ad attrarre artisti di fama nazionale.
“Parole che il vento ha portato via lasciando solamente il vuoto di un nulla di fatto -ha sottolineato il gruppo consiliare del Pd- la maggioranza appare bloccata a malapena sull’ordinaria amministrazione ed incapace di prendere decisioni significative forse per paura di sbagliare o forse perché messa in stallo dalle tante contraddizioni interne ai gruppi della Destra. Un segnale preoccupante, infatti, è che in questi mesi non si sono mai messe le mani sui dossier più importanti come Abc di cui ancora non è chiara la visione della giunta. Insomma, cinque mesi di nulla e di mancanza di confronto politico come si è visto in occasione del dossier su Latina Capitale italiana della Cultura. Tante incertezze e la situazione non accenna a cambiare”.
AZIONE INCEPPATA
Non c’è dubbio che nelle parole utilizzate dagli esponenti dem ci sia una discreta dose di strumentalizzazione politica. Non era immaginabile in 4-5 mesi risistemare una città in pieno degrado, soprattutto a causa dell’inefficienza dell’amministrazione Coletta. Sarebbe però sbagliato gridare al complotto o fare finta di niente. La partenza della giunta Celentano è deludente. Nessun obiettivo anche di breve termine è stato centrato. Peraltro solo da pochi giorni la macchina amministrativa si è finalmente data una sua nuova dimensione. La nomina di Agostino Marcheselli a direttore generale deve rappresentare l’inizio di un cambio di marcia per un Comune ancora indietro su tanti fronti, a partire dalla digitalizzazione.
A supportare nel migliore dei modi l’amministrazione comunali è la Regione Lazio. Proprio negli ultimi giorni sono stati corrisposti quasi 5 milioni di euro per Latina. La giunta del presidente Francesco Rocca ha deliberato lo stanziamento di 3,7 milioni di euro, su un totale di otto per la sanità pontina, per l’adeguamento tecnologico, il potenziamento delle apparecchiature per la terapia intensiva e sub-intensiva e per la razionalizzazione dei percorsi chirurgici del pronto soccorso dell’ospedale Goretti di Latina. A queste risorse va aggiunto 1 milione di euro per il Trasporto pubblico locale.
In entrambi i casi si è rivelato fondamentale il sostegno del consigliere regionale Enrico Tiero, che ha sollecitato la giunta a varare lo stanziamento economico sia sul versante sanitario che sui trasporti. La stessa Matilde Celentano lo ha riconosciuto in una nota. Dunque la filiera istituzionale diventa un elemento imprescindibile per la crescita di Latina. Almeno sotto l’aspetto della sinergia di governo (regionale e comunale) i frutti cominciano a vedersi in concreto. Lecito aspettarsi però di più da chi governa la seconda città del Lazio ormai da quasi 5 mesi. Va bene il periodo di rodaggio, ma adesso i cittadini chiedono fatti e atti consequenziali. L’epoca delle promesse e delle parole al vento è terminato con Coletta. Latina non può permettersi un altro fallimento.