Tennis, il pasticciaccio di Parigi Bercy: un ‘mille’ al centro di polemiche e giuste critiche

  • ristosi-banner

Novak Djokovic, sempre Novak Djokovic. Cambiano le superfici, le mode, i materiali, cambia il clima, dall’estate calda all’autunno gravido di piogge e tormenti, ma il vincitore è spesso, anzi quasi sempre, lui.
Anche a Parigi Bercy, nel mille più chiacchierato del circuito ATP, il serbo ha messo nel sacco la concorrenza, eliminatasi in varia guisa senza passare per la sua racchetta mannaia o, nel caso di Rune e Dimitrov, messa fuori gioco nel confronto diretto.

Eppure, a dispetto dell’impresa numero mille di questo campione senza età, la rassegna parigina passerà alla storia per un gran rifiuto. Il nuovo Celestino V si chiama Jannik Sinner, è numero 4 del mondo ed è, prima ancora che un tennista straordinario, un ragazzo paziente ed educato. Stavolta però c’erano da rispettare delle regole quantomeno singolari, perché al giovanotto altoatesino la bizzarra programmazione di Bercy ha imposto un match d’esordio iniziato dopo la mezzanotte e terminato alle 2,48. Al netto di defaticamento, cena, a orario della colazione, e tensione post gara (con McDonald Sinner ha vinto 6/1 al terzo set) il “nostro” si è addormentato alle sei del mattino e il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare alle 15,30 De Minaur.

Prendendo una posizione drastica ma logica, il numero 4 del mondo si è rifiutato di scendere in campo. Un messaggio forte e chiaro verso un torneo i cui limiti stanno evidenziandosi in tutta la loro imbarazzante portata. Dagli altri giocatori è arrivata una solidarietà tacita o anche esplicita, come quella di Ruud, che sui social ha apertamente criticato l’organizzazione. Medvedev ha polemizzato con il pubblico parigino tanto da lasciarsi andare a un gesto provocatorio.

La domanda che sorge spontanea è: perché mai assegnare un master 1000 a una città che ha già un major e ad un circolo che dispone di soli tre campi di gara? E perché tollerare che vengano programmate sul centrale 6 gare a partire dalle 11 del mattino, con la conseguenza ovvia di match che vanno ad iniziare a orari da nightclub? L’Atp dovrà fornire una risposta, sebbene Pioline, organizzatore principe della rassegna parigina, si ostini a minimizzarne le problematiche. Ci sono “500” che meriterebbero una promozione, per la meticolosità della programmazione e la squisita ospitalità offerta agli atleti. Prenderne atto sarebbe solo un gesto di buonsenso.

LE FINALS DI TORINO ALLE PORTE

Intanto, archiviata non senza trambusto la competizione francese, è scattato il conto alla rovescia per le Finals di Torino, che chiameranno alla sfida i migliori 8 tennisti del mondo. Djokovic, Alcaraz, Medvedev e Sinner saranno le teste di serie, Rublev, Tsitsipas, Zverev e Rune gli altri partecipanti, con Hurkacz riserva. Senza nasconderci dietro un dito, possiamo affermare che l’antagonista principale del campionissimo serbo sia proprio il ragazzo altoatesino, ancor di un Alcaraz distante dal top della forma.

Il sorteggio stabilirà gli accoppiamenti, ma Sinner da testa di serie potrà avere solo uno degli altri tre big nel suo gruppo. Valutati caratteristiche e precedenti, sarebbe meglio evitare il tedesco di origini russe Zverev, che dopo il grave infortunio del 2022 ha finalmente ritrovato il suo tennis e che Jannik ha sempre faticato a battere. Sarà comunque un parterre de roi e sarà grande tennis: dal 14 al 21 novembre Torino sarà la capitale del tennis.

  • ristosi-banner