La Corte dei Conti ha bacchettato il Comune di Latina per i ritardi nell’adozione della delibera sulle partecipazioni societarie. L’amministrazione Celentano chiamata al cambio di passo

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La tardiva adozione da parte del Comune di Latina della delibera consiliare di revisione ordinaria delle partecipazioni societarie detenute al 31 dicembre 2021 è oggetto di una delibera della Corte dei Conti, che redarguisce l’ente di piazza del Popolo. Si tratta in verità di un problema generato dalla gestione commissariale e non certo imputabile alla nuova amministrazione comunale. Resta però il dato di fondo: quello di Latina non è certo un Comune virtuoso sotto l’aspetto della tempestività delle comunicazioni alla Corte dei Conti.

LA SANZIONE

L’esito della ricognizione, anche in caso negativo, va comunicato, con le modalità di cui all’art. 17 del d.l. n. 90/2014 e dell’art. 20 comma 8 del Tusp: tali informazioni vanno rese pubbliche e trasmesse agli organi competenti, ai fini delle valutazioni di cui all’art. 5 del Tusp. L’art. 20, comma 7, del Tusp stabilisce, inoltre, che “la mancata adozione degli atti di cui ai commi da 1 a 4 da parte degli enti locali comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da un minimo di euro 5.000 a un massimo di euro 500.000, salvo il danno eventualmente rilevato in sede di giudizio amministrativo contabile, comminata dalla competente sezione giurisdizionale regionale della Corte dei Conti”. In Comune a Latina è intanto iniziato il lavoro di controllo degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di un gruppo di ispettori del Mef, ufficio V, che ha avviato una verifica amministrativa-contabile presso il municipio cittadino. Vale la pena di ricordare il precedente inquietante di due anni fa, quando una serie di rilievi ai bilanci e alla gestione finanziaria del Comune di Latina, arrivarono dalla Corte dei Conti. Anche in quella circostanza venne fatta una verifica che rientrava nella normale amministrazione, tale da portare alla luce del sole situazioni opache nella gestione dei conti pubblici da parte dell’amministrazione precedente.

SOCIETA’ RIDIMENSIONATE

Intanto l’amministrazione Celentano punta a tagliare i costi, in particolare della dirigenza, di società controllate. E’ il caso di Abc, l’azienda speciale per il servizio di igiene urbana, i cui componenti del Cda dovranno accontentarsi di percepire il gettone di presenza. E’ stato infatti deliberato di determinare come compenso per i componenti del Cda dell’azienda speciale Abc il solo riconoscimento del gettone di presenza pari a 30 euro per ciascuna seduta dello stesso consiglio di amministrazione con il riconoscimento del rimborso spese. Si parte già dalla prossima nomina del Cda.

Per le società partecipate dalle pubbliche amministrazioni, come per il caso di Abc, è previsto, ormai da diversi anni, che laddove le aziende partecipate siano beneficiarie di finanziamenti pubblici che vadano ad integrare il Piano economico e finanziario aziendale, è fatto divieto di corrispondere, per l’anno di gestione interessato dalla concessione di benefici finanziari pubblici, emolumenti diversi dal gettone di presenza agli amministratori. Nel caso di specie, la questione era nota anche alle precedenti amministrazioni, che avevano formulato due quesiti alla Corte dei Conti per sgomberare il campo da eventuali interpretazioni imperfette. È sulla scorta delle risposte formulate dalla Corte dei Conti che gli uffici hanno recentemente provveduto a chiarire la materia è dunque a sospendere l’elargizione dei compensi al Cda dell’azienda speciale Abc. Il Comune di Latina è già al lavoro per ottenere l’adesione di candidature per il Cda dell’azienda speciale. “In questi giorni stanno pervenendo in Comune diverse adesioni da parte di professionisti con curricula di tutto rispetto -si fa sapere da piazza del Popolo- che intendono candidarsi al ruolo di amministratori di Abc malgrado siano perfettamente consapevoli delle condizioni economiche che incontrerebbero nel caso in cui venissero cooptati”.

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