Nessuno tocchi Stellantis! Si alza il grido del cassinate. Ma la politica è succube delle logiche industriali della multinazionale francese

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I Comuni dell’area del Cassinate, della provincia di Frosinone e del Lazio meridionale che vorranno aderire, deliberanno lo stesso testo di provvedimento consiliare, in cui faranno voti affinché lo stabilimento Stellantis venga stralciato quale area idonea a ospitare impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, come invece qualificato nello studio commissionato dalla Provincia di Frosinone al Politecnico di Torino, e in cui si ribadirà come il sito automobilistico pedemontano sia strategico per il territorio e per la stessa tenuta produttiva ed occupazionale dell’automotive. Il testo è in fase di elaborazione da parte dell’amministrazione della città sede dello stabilimento. Allo stesso tempo i sindaci del territorio elaboreranno ed invieranno una richiesta per ottenere un’audizione a livello di commissioni parlamentari, affinché vengano verificati il rispetto dei piani industriali previsti per la fabbrica di Piedimonte San Germano al momento della cosiddetta fusione Fca-Psa, e che venga messa sotto controllo la vendita di un patrimonio immobiliare avviata da Stellantis nonostante la costruzione del sito sia avvenuta coi fondi della Cassa del mezzogiorno e, quindi, con gli esborsi dei contribuenti italiani. A margine si prospetta la possibilità di realizzare una mobilitazione che porti i sindaci con le fasce tricolori a manifestare a Roma la preoccupazione del territorio per il futuro produttivo dell’ex Fca e dell’intero indotto auto, chiedendo rassicurazioni su lavoro e produzioni. Questo il risultato della Consulta dei sindaci del Cassinate sul caso Stellantis, che si è occupata anche della vicenda Reno De Medici, svoltasi lunedì sera nella Sala Restagno del palazzo municipale di Cassino.

A fare da padrone di casa il sindaco Enzo Salera che ha proposto il documento da sottoporre agli organi di governo. L’iniziativa ha subito trovato il sostegno dell’onorevole Massimo Ruspandini che si è fatto carico di individuare l’iter migliore affinché l’audizione dei sindaci effettivamente avvenga ed abbia la massima dignità e adeguata risonanza politica. Quindi il sindaco di Piedimonte, Gioacchino Ferdinandi, ha tenuto l’intervento introduttivo.

All’incontro erano presenti, oltre ai citati, i consiglieri regionali Daniele Maura e Sara Battisti, la vice presidente della Provincia Valentina Cambone ed il presidente del consiglio provinciale Gianluca Quadrini.

«Bisogna fare chiarezza sul futuro del sito – ha esordito Ferdinandi -. Lo stabilimento per 50 anni è stato il motore del territorio e tanto ancora può fare nel futuro: quello di oggi si è rivelato un incontro molto importante che ha sottolineato la volontà di tutte le forze politiche, locali, provinciali, regionali e nazionali ad agire chiedendo al governo di interrogare i vertici Stellantis per fare chiarezza sul futuro dello stabilimento, mediante la convocazione di una commissione parlamentare».

«Bisogna capire – ha quindi scandito – se ci sono cambi di destinazione e di direzione rispetto allo stabilimento, valutando se questo sito è ancora strategico per il territorio o meno nel settore dell’automotive oppure se si prenderà in considerazione l’ipotesi di far nascere un sito per il trattamento dei rifiuti, come individuato dal Politecnico di Torino, tecnicamente da noi già stralciato con osservazioni tecniche. Mai come ora si avverte la necessità per tutto il territorio di deliberare in consiglio comunale quanto questo sito sia ancora strategico per il Lazio e per l’Italia. Per questo motivo non può essere oggetto di svendite, così come sta accadendo con la palazzina storica. Ricordiamo che, quelle come la palazzina in questione, sono opere realizzate con la Cassa del Mezzogiorno del 1970. Sottolineo, perciò – ha concluso Ferdinandi – che dobbiamo fare gioco di squadra, essere uniti e cercare risposte concrete che possano tranquillizzare le tante famiglie che hanno riposto e continuano a riporre nello stabilimento il loro futuro».

Sara Battisti ha sottolineato come la Regione Lazio guidata dal centrodestra abbia annunciato di voler cambiare il piano dei rifiuti e che, quindi, bisogna vedere quale nuova organizzazione intenda dare al settore, se confermerà o meno l’autosufficienza dei bacini provinciali ed, in questo contesto, rivedere la classificazione del sito di Piedimonte San Germano.

Daniele Maura ha ricordato quanto ostracismo trovò quando, subito dopo la finta fusione Fca-Psa vera acquisizione dei transalpini, si schierò contro l’arrivo dei francesi che prendevano in mano il settore auto italiano: «Il fatto è che oggi l’intera Italia trema per le azioni dei francesi».

Quanto alla Reno De Medici, Maura – come pure gli altri sindaci ed esponenti presenti – ha assicurato la massima attenzione ai tempi di concessione dell’autorizzazione ambientale, affinché la cartiera di Villa Santa Lucia possa realizzare un impianto di pretrattamento dei reflui che la metta definitivamente in linea con le normative ambientali.

Il sindaco di Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sergio Messore, ha proposto una mobilitazione che possa sensibilizzare tutti all’argomento. Ha pensato ad una grande manifestazione davanti allo stabilimento. Invece il presidente del Consiglio provinciale Quadrini ha proposto che l’iniziativa venga svolta a Roma, sotto le aule del Parlamento, con i sindaci in fascia tricolore, così come avvenne per la discarica di Roccasecca.

«Siamo tutti d’accordo sul fatto che il nostro governo deve convocare al più presto i vertici Stellantis per discutere e trovare una soluzione alla precarietà dello stabilimento che oggi preoccupa tutto il territorio – ha affermato Quadrini -: per questo, oggi, in rappresentanza di Anci Lazio e come delegato alle attività Produttive e Sviluppo Economico, sostegno che bisogna coinvolgere assolutamente la politica nazionale per avere delle delucidazioni e dare risposte a tutti quei lavoratori che vedono il proprio futuro precario e con poche certezze. Ci sarà tutto il nostro sostegno perché si riesca a trovare una soluzione a questa grande criticità. Importante l’intervento del sindaco di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi che afferma la necessità di valutare se questo sito è ancora strategico per il territorio o meno nel settore dell’automotive oppure se si prenderà in considerazione l’ipotesi di far nascere un sito per il trattamento dei rifiuti, come individuato dal Politecnico di Torino. Per questo, allora, è necessario coinvolgete assolutamente tutte le forza politiche, partendo dalla Provincia fino al Governo».

«Per quel che concerne la Reno De Medici, una realtà che va tutelata anche e soprattutto per il valore ambientale che ha sul nostro territorio, c’è la necessità di sburocratizzare e di accelerare i tempi per le autorizzazioni – ha puntualizzato Quadrini -. Ad oggi il sostentamento degli operai è garantito dalla cassa integrazione ma c’è la necessità di un imminente conferenza dei servizi per accorciare i tempi e concedere di quelle autorizzazioni che ridarebbero a questa azienda l’ossigeno per ripartire. Siamo vicini ai lavoratori e continuerò a scendere in campo per sostenere la loro battaglia».

«Mi sono prodigato presso il settore ambiente della Regione Lazio – ha sottolineato Orazio Capraro, sindaco di Villa Santa Lucia -, competente per il rilascio dell’Aia strumento indispensabile per la ripartenza dell’impianto Reno De Medici che, unitamente a Stellantis, rappresenta un patrimonio economico indispensabile per la sopravvivenza del territorio del cassinate. La consulta dei Sindaci ha affrontato l’argomento Reno De Medici perché io e il sindaco di Piedimonte abbiamo chiesto al sindaco Salera di inserire un secondo punto nell’ordine del giorno. La situazione è critica e noi sindaci abbiamo il dovere di alzare la voce in nome di chi rischia di perdere il proprio lavoro».

Siparietto sui rifiuti a margine con la vicesindaca di Roccasecca a ribadire che, Stellantis o non Stellantis, è l’intero cassinate ad aver già dato e come sia necessario che la nuova discarica sorga, semmai, nel nord della provincia. L’onorevole Ruspandini ha replicato che bisogna accantonare il campanilismo ed ha fatto l’esempio di Ceccano, città fra le più inquinate del territorio, che avrebbe non minore legittimità a dire la sua negli stessi termini allarmati.

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