Negli sport di squadra la gloria è spesso effimera.
Non bastano la passione, la competenza e la buona volontà. Occorrono altresì programmazione, solidità economica e contingenze favorevoli. Il vento in poppa a volte soffia così impetuoso da travolgere le logiche e gli schemi. Quando un club emerge dall’anonimato e si presenta al gran ballo della massima serie, in molti sport chiamata Superlega, taluni scomodano la parola “miracolo”, che sarebbe opportuno confinare nell’ambito precipuo, nella zona d’ombra tra il mistico e il mistero.
Nello sport non ci sono miracoli, tutt’al più belle favole, figlie di prestazioni coraggiose, di atleti emergenti e di gruppi affiatati. Il volley ciociaro ha prodotto almeno due favole da leggere tutte d’un fiato. La più lunga ed intrigante l’ha scritta l’Argos Volley Sora, che tra il 2007 e il 2010 si rese protagonista di un’ascesa formidabile dalla serie C fino alla A2 maschile. Quando la passione e la straordinaria competenza di dirigenti illuminati come Franco ed Enrico Vicini e Ubaldo Carnevale incontrarono l’entusiasmo e la solidità economica del patron Gino Giannetti, si formó un cocktail capace di ubriacare ogni avversario. Ciliegina sulla torta, coach Alberto Gatto, che dopo le promozioni in serie, anche in A2 continuò a condurre il sestetto sorano nei primi tentativi di approdo alla massima serie.
Il Sora giocò prima presso il Palasport di Frosinone e poi nel Palazzetto di casa, inseguendo con ostinazione il sogno della Superlega. Gli appassionati ciociari videro da vicino capitan Scappaticcio, fantasioso palleggiatore, Anderson Giacomini, opposto brasiliano dal braccio fatato, e Kenny Roberts, un posto 4 che non a caso era la stella della nazionale australiana. Dopo cinque campionati da protagonista, che trovarono nelle semifinali playoff lo scoglio insormontabile, l’Argos riuscì a centrare l’agognata promozione in Superlega. Gino Giannetti ed il suo staff regalarono ai volleydimensionati della nostra provincia una realtà da sogno, con tutti i più forti giocatori italiani ed europei ad esibirsi al cospetto di una squadra che per suo conto poté contare anche su Rossini, libero della Nazionale e Miskevich, schiacciatore bielorusso, bomber implacabile dalle eccezionali doti fisiche.
Dopo quattro campionati ed altrettante salvezze, conquistate a dispetto di una concorrenza eccelsa, l’Argos Volley Sora ha dovuto ridimensionare la propria immagine nel contesto del volley nazionale, rinunciando alla Superlega e ripartendo dalla C. I riflettori, ora, illumineranno altre platee e metteranno in evidenza altre storie, ma quei campionissimi in Ciociaria sono un ricordo indelebile per gli sportivi, che hanno visto Ztaysev, Giannelli e Juantorena incrociare i destini con un team ciociaro. Analoga vicenda, ma di più breve durata, quella che in campo femminile ha visto protagonista l’IHF Volley di patron Iacobucci. Le “pantere” ciociare approdarono prima in A2, vincendo anche la Coppa Italia, e poi nella Superlega.
Simona Gioli , Veronica Angeloni e Jole Ruzzini le atlete più rappresentative, e anche in questo caso, d’improvviso, dall’altra parte della rete, le stelle del volley europeo. Se non è un sogno, gli somiglia, e i sogni si sa, svaniscono all’alba. Le ragazze del diesse Crispino ottengono la salvezza, ma non ci sono le condizioni per continuare, e così restano i ricordi, fulgidi, abbacinanti, avvolti da un pizzico di malinconia. Ora l’Assitec Sant’Elia sta lottando per ottenere la salvezza in A2, in futuro chissà.. Di certo il volley ciociaro può dire forte e chiaro che lì, nell’Olimpo della disciplina, ci siamo stati anche noi.
