Sul neutro di Leverkusen con due risultati su tre. Per l’Italia di Spalletti non sembra un compito troppo severo, e i cinque gol rifilati alla Macedonia del Nord sono un biglietto da visita eloquente.
L’Ucraina, dilaniata da un conflitto senza fine, affida allo sport il compito di regalarle un sorriso.
Sulla carta gli azzurri hanno decisamente più qualità, ma si sa che il calcio si diverte a sovvertire le gerarchie, perché attinge a così tanti fattori da non essere prevedibile.
È per questo, ed anche per i precedenti un po’ inquietanti delle ultime due qualificazioni mondiali perse allo sprint, che la vigilia del match si è avvolta di un’ansia quasi tangibile, che dovrà lasciar spazio alla determinazione e al coraggio.
Il coraggio di osare e di non accontentarsi, perché gestire lo 0/0 potrebbe essere un errore fatale.
La propositiva Italia di Spalletti ha dato ampia dimostrazione delle proprie capacità contro i macedoni, sebbene al secondo gol incassato si siano affacciati fantasmi di un passato recente.
Federico Chiesa ha ribadito di poter essere un punto di riferimento prezioso, un leader non solo tecnico. La sua fragilità è un punto di domanda, ma quando è assistito da una buona condizione fisica può essere lui il faro, il giocatore che cerchiamo senza troppa fortuna dall’addio di Totti e Del Piero.
IPOTESI DI FORMAZIONE
Davanti a Donnarumma, la difesa a quattro avrà Di Lorenzo, rientrato dalla squalifica, a destra, e Dimarco a sinistra, con Gatti e Acerbi centrali. C’è aria di titolarità per Frattesi a centrocampo, con Barella sicuro e Cristante ad insidiare Jorginho per il ruolo di regista.
Davanti, Chiesa avrà quali partner uno tra Berardi e Politano, con il secondo decisamente favorito, e al centro ci sarà Scamacca, che sembra aver vinto la concorrenza di Raspadori.
Sarà questa l’Italia che andrà a caccia di un risultato utile per approdare alla fase finale del campionato Europeo. Gli azzurri sono i detentori del titolo e il bis tedesco, sebbene improbabile, deve essere l’obiettivo da inseguire con tenacia.
La Nations League ha dato un responso piuttosto confortante e inoltre ha fornito agli azzurri una possibilità certa di approdare allo spareggio nella malaugurata ipotesi che il secondo posto sfugga proprio sotto lo striscione del traguardo.
È una possibilità che gli uomini di Spalletti non vogliono e non debbono considerare, ma va detto per dovere di cronaca che nemmeno una sconfitta toglierebbe agli azzurri ogni possibilità di approdo all’Europeo tedesco. Si tratterebbe però di arrivarci attraverso gli spareggi, parola che incute terrore al solo sentirla, visti gli esiti recenti.
E allora, non ci resta che vincere o almeno pareggiare stasera.