Una commissione speciale e la garanzia di un continuo flusso di informazione tra Presidenza della regione, Giunta e Consiglio regionale in merito all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È quanto ha stabilisce un ordine del giorno, approvato ieri dall’Assise regionale, che impegna lo stesso Consiglio a istituire, appunto, una commissione speciale sul Pnnr e impegna la Giunta “a garantire, in ogni circostanza, relazioni con il Consiglio regionale improntate alla massima trasparenza, alla massima condivisione e alla chiarezza su spesa, iter di attuazione e proposte di revisione del Piano”, informando tempestivamente su motivazioni ed effetti di eventuali cambiamenti; inoltre, impegna il Presidente della Giunta regionale a riferire ogni sei mesi in Consiglio regionale circa lo stato di attuazione del Piano nel Lazio e rafforzare la relazione con tutti i comuni del Lazio e tutti i soggetti attuatori nell’espletamento del dispositivo del Piano e delle sue revisioni.
Il documento sintetizza in tale modo l’esito del confronto che si è consumato ieri mattina in Aula consiliare in occasione del dibattito relativo proprio allo “Stato di attuazione e prospettive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella Regione Lazio”, nel corso dell’apposita seduta straordinaria che era stata richiesta sull’argomento dall’opposizione, preoccupata per ritardi e problemi nell’attuazione del Piano, specie nel campo della sanità, in cui è stato denunciato come problema cruciale sia quello della carenza di personale.
Il presidente Rocca, a chiusura della seduta, è intervenuto per dire di essere “piacevolmente sorpreso dai toni del dibattito”, sottolineando come questi favoriscano un ritorno della centralità dell’Aula consiliare riconoscendo che sul Pnrr “ci sono delle difficoltà” ma garantendo che la Regione “è in linea, ad oggi, con gli obiettivi di attuazione del Piano”.
Il presidente ha chiarito anche che la rimodulazione della parte del piano riguardante la sanità, è stata fatta in accordo con i direttori e che bisognerà necessariamente affrontare anche il tema cruciale del personale, confermando il suo impegno a condividere con il Consiglio tutti i passaggi dell’attuazione del Piano.
L’ordine del giorno approvato ricorda anche alcuni numeri del Piano, che prevede 220 mila progetti, per un importo complessivo di 120 miliardi di euro circa, che rappresentano più della metà dei 191 miliardi assegnati complessivamente dal Piano all’Italia; Italia che è il principale beneficiario di fondi, tal che un insuccesso eventuale del Piano nel nostro paese condizionerebbe anche la sua riuscita complessiva, si legge nelle premesse del documento votato oggi. Un progetto di revisione è stato inviato dal Governo italiano alla Commissione europea, ma esso è ancora in attesa di esito. 85 miliardi è il totale dei fondi già corrisposti al nostro paese nell’ambito del Piano. Solo per la città di Roma, sono finanziabili progetti per 4,9 miliardi.