Inclusione sociale, reinserimento e promozione del diritto allo studio delle persone detenute. Sono queste le finalità a cui l’esecutivo regionale ha destinato risorse per 290.000 euro. L’iniziativa porta la firma dell’assessore regionale al Personale, alla sicurezza urbana, alla polizia locale e agli enti locali, Luisa Regimenti.
Nello specifico, la delibera approvata dalla Giunta presieduta da Francesco Rocca, prevede che 230mila euro saranno destinati al sostegno alla genitorialità ed alla conservazione e miglioramento della vita affettiva e relazionale, al sostegno al benessere psicofisico, al sostegno alle forme di espressività, creatività e riflessione.
“Assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri è una priorità di questa Giunta”, ha detto l’assessore Regimenti. “La nostra stella polare – ha poi aggiunto – è l’articolo 27 della Costituzione che stabilisce che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. I dati parlano chiaro: più si aiuta il detenuto a reinserirsi nella società più si abbatte il rischio di recidiva. L’istruzione e la formazione sono cruciali, perché rappresentano un’occasione di riscatto e una grande opportunità per dare inizio ad una nuova vita”, spiega la Regimenti.
Come spiegano dalla Giunta, le risorse saranno messe a bando attraverso un Avviso pubblico, destinato alle associazioni del Terzo settore, con la definizione dei criteri e delle modalità di assegnazione dei finanziamenti e di valutazione degli interventi proposti. Le restanti risorse sono destinate alle Università che hanno sottoscritto il Protocollo di intesa con il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio ed il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, al fine di garantire il diritto allo studio della popolazione detenuta nella regione Lazio”.
Questa la suddivisione delle risorse tra le Università: Università Roma Tre 21.600 euro; Università Tor Vergata 18.993 euro; Università di Cassino 10.133 euro; Università La Sapienza 8.000 euro e Università della Tuscia 1.334 euro.
“Sovraffollamento – conclude l’assessore – personale insufficiente, offerta sanitaria da potenziare: sono tante le criticità e le sfide degli istituti penitenziari del Lazio. Come ha più volte sottolineato il Presidente Rocca, la nostra attenzione sulle carceri sarà massima anche per consentire a chi ci lavora, come il personale della Polizia penitenziaria e medici ed operatori sanitari, di poter svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni nell’interesse dei detenuti e della collettività”.