La vicenda Di Rollo: ecco come potrebbe incepparsi la gioiosa macchina da guerra di Enzo Salera

  • ristosi-banner

Comunicazioni interrotte al momento tra la maggioranza dei saleriani e la presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo. Nel senso che i saleriani non la cercano di certo per primi e non la cercheranno visto che danno per scontato che la sua collocazione resti nell’ambito della coalizione del governo cittadino. Quindi ogni diversa decisione politica dovrà essere eventualmente comunicata dalla presidente ai consiglieri che sostengono il sindaco Enzo Salera.

Questa la situazione dopo il caso che è scoppiato per la candidatura alle provinciali e la successiva nota polemica della presidente Di Rollo, peraltro diramata dal provinciale del Pd.

«Ho dato in queste settimane la mia disponibilità a candidarmi al consiglio provinciale di Frosinone al sindaco Salera e alla maggioranza che governa la città di Cassino – ha spiegato la presidente del Consiglio comunale -. Con rammarico, ho dovuto però constatare un mancato spirito unitario sull’eventuale lavoro che, da consigliera provinciale, avrei potuto fare a favore del territorio e sugli impegni amministrativi futuri in consiglio comunale».

«Sono sempre stata, come noto, una persona leale e trasparente. Valori – ha aggiunto – che cerco quotidianamente di trasmettere ai miei figli. Non rientrano nella mia visione compromessi, peraltro evidentemente al ribasso. Anche in vista delle ormai prossime festività natalizie, e approfitto per augurare a tutti un periodo di serenità, credo sia necessaria una fase di ampia riflessione per quanto accaduto. Lo ritengo un momento indispensabile per comprendere al meglio le più proficue strategie da mettere in campo in vista del voto amministrativo del 2024, dove si dovrà lavorare per offrire le migliori risposte ai bisogni sempre più crescenti delle cittadine e dei cittadini della nostra Cassino».

«E’ noto come non abbia partecipato alle ultime riunioni della maggioranza – ha annotato il capogruppo Pd e candidato al Consiglio provinciale, Gino Ranaldi riferendosi appunto alla Di Rollo – ma mi auguro che prenda parte ai prossimi incontri. Ovviamente mi auguro che partecipi».
Qualche consigliere comunale ricostruisce: “La presidente fino a quest’estate pareva con noi, poi da ottobre ha avuto ammiccamenti fuori dal centrosinistra con altre forze, quindi in queste ultime settimane stava insieme a noi perché puntava alla candidatura provinciale e adesso è di nuovo nel limbo. La conclusione è che il gioco sta tutto nelle sue mani. Vedremo cosa farà. Di sicuro, secondo me, il sindaco non la contatterà per il semplice motivo che per noi sta in maggioranza: collocazione per noi scontata”.
Sono gli ultimi effetti della notte ad alta tensione politica, tutta vissuta sulle linee telefoniche, quella tra venerdì sera e sabato mattina fra l’amministrazione Salera, i vertici provinciali del Pd e la presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo. Partiamo dalla conclusione: Barbara Di Rollo non si presenta alle provinciali del 22 dicembre. In lista c’è invece il consigliere provinciale uscente Gino Ranaldi.
Di Rollo tenterà di restare in un equilibrio – che appare oggi estremamente instabile – al suo posto di presidente del Consiglio comunale di Cassino, anche se ormai i rapporti sono ad un punto critico sia con la maggioranza di centrosinistra che con la minoranza che, pure, le aveva espresso solidarietà dopo le dichiarazioni di Ranaldi in conferenza dei capigruppo (di cui ci siamo occupati anche su queste pagine).

Gioca a favore della Di Rollo solo il fattore tempo, nel senso che l’approssimarsi della scadenza del rinnovo del Consiglio comunale del 2024 rende poco appetibile la sua presidenza del Consiglio nella logica dell’occupazione dei posti di potere.
Ci eravamo lasciati – con un precedente servizio sull’argomento – sul tira e molla tra Di Rollo e saleriani. La prima disposta a dimettersi dalla carica a Piazza De Gasperi ma solo dopo che fosse stata effettivamente eletta allo scranno provinciale, invece la seconda, la maggioranza consiliare, a chiedere dimissioni contestuali alla candidatura in modo da far spazio subito a Ranaldi alla presidenza del Consiglio.
Alla fine, come del resto già sottolineato in altri servizi, nessuno si fidava dell’altro e la mancanza di fiducia reciproca ed anche una certa dose di incertezza sul futuro perimetro dell’alleanza che sosterrà il sindaco Salera, ha mandato a monte l’estremo tentativo di Francesco De Angelis e Sara Battisti di mettere le mani con successo nelle livide vicende cassinati.
Salera ed i saleriani non si sono mossi di un centimetro pretendendo dimissioni immediate, Di Rollo ha fatto altrettanto e s’è tenuta stretta la presidenza del Consiglio comunale. Il provinciale dem, che non poteva sostenere Di Rollo visti i voti già assegnati ad altri della lista, non ha potuto che prendere atto alla fine dell’inconciliabilità delle posizioni.

Di Rollo resta a Cassino, avverte almeno in un primissimo momento i suoi che sosterrà il sindaco di San Donato Valcomino Pittiglio, e sfuma anche l’ipotesi che, in caso di successo, andasse a ricoprire il numero due dell’amministrazione provinciale accanto a Di Stefano.
Cosa accadrà adesso, in vista delle elezioni comunali? Di sicuro è messa a dura prova l’unità del centrosinistra. La stessa Di Rollo nella sua nota lo mette in evidenza.
L’ipotesi, che dovrebbe essere la più temuta dal sindaco in carica e dai suoi sostenitori, potrebbe concretizzarsi nella formazione di un polo civico di estrazione di centrosinistra, nel quale potrebbero convergere oltre al “No Acea” Renato De Sanctis, anche la presidente Di Rollo ed il consigliere comunale uscente Luca Fardelli (quest’ultimo ancora tenuto sull’uscio dalla maggioranza consiliare).
Ma c’è chi vede come molto più probabile e praticabile un raggruppamento civico (stavolta con la sola vicinanza di Fardelli e Di Rollo) che alla fine possa convergere con l’area civica e partitica del centrodestra ancora in piena fase di organizzazione.
Ovviamente il quadro degli eventi conferma come l’accapigliarsi sui problemi e sulle diverse soluzioni da dare alle vicende su cui la Provincia o il Comune incidono, sia una tematica inesistente. La gran parte dei protagonisti pensa esclusivamente all’occupazione di spazi e di poltrone. Una mortificazione della politica che spiega anche perché le urne restino sempre più deserte ad ogni consultazione, ormai anche di livello amministrativo.

  • ristosi-banner