“Il fatto non sussiste”. Il Giudice dell’udienza preliminare di Cassino ha mandato prosciolti i 7 imputati accusati di corruzione per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio e rivelato e utilizzato di segreti d’ufficio, al fine di consentire il superamento dell’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di dottore commercialista. Lo stesso Gup si è riservato di depositare le motivazioni della sua decisione entro 90 giorni.
Tutti prosciolti, dunque. E l’inchiesta partita 9 anni fa (nel 2014) finisce in un nulla di fatto. Il Gup Domenico Di Croce, ha messo la parola fine al procedimento che gravava sui sette imputati ritenuto colpevoli voli, dalla tesi accusatoria sostenuta dalla Procura della Repubblica, di aver agevolato fornendo le tracce dell’esame alcuni partecipanti alla prova, gestita dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, per diventare commercialista. I fatti contestati, ma ritenuti dal Gup non sussistenti, erano relativi alla consegna ‘sottobanco’ e in anticipo, dietro promessa di compenso, delle nove tracce della prova scritta da superare.
Davanti al Giudice erano finiti docenti universitari, candidati e loro familiari e dipendenti dell’Ateneo, mentre un professore aveva optato per il rito finendo già assolto. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Gaetano Tanzi, Filippo Misserville, Eleonora Rea, Giovanni Sibilio, Mariano GIuliano.