Dalle provinciali alle europee: il percorso minato dei partiti in Ciociaria

Non soltanto la convalida degli eletti, ma anche la presentazione delle linee programmatiche aggiornate con riferimento ai progetti da realizzare nel corso del mandato. Il presidente della Provincia Luca Di Stefano ha convocato il Consiglio alle ore 15 di martedì 9 gennaio. Le elezioni del 22 dicembre scorso hanno cambiato ma non stravolto il quadro. Terminata (non senza polemiche) la fase dell’analisi politica, non resta che ricominciare dai numeri e dalla composizione.

NUOVI ASSETTI, VECCHIE CONOSCENZE

Il Partito Democratico ha aumentato i consiglieri, da 4 a 5. In aula ci saranno Alessandro Mosticone, Luigi Vittori, Enrico Pittiglio, Gaetano Ranaldi e Antonella Di Pucchio. Questo è stato possibile grazie alla lista di centrosinistra La Provincia dei Cittadini, alla quale hanno portato voti ponderati pure Italia Viva e Azione. Per esempio con l’exploit di Adamo Pantano, primo dei non eletti. Ma quell’esperimento è già archiviato. Fratelli d’Italia ricomincia da…3: Alessandro Cardinali, Roberto Caligiore, Andrea Velardo. Guadagna un consigliere ed è la prima forza del centrodestra. Adesso anche tra gli amministratori. La Lega scende da 3 a 2: Andrea Amata e Luca Zaccari. Gianluca Quadrini è il consigliere di Forza Italia, Luigi Vacana di Provincia in Comune. Luca Di Stefano non ha fretta di assegnare le deleghe ai consiglieri. Lo farà con i suoi tempi, coinvolgendo tutti. Nella perfetta interpretazione della legge Delrio. A proposito: il ritorno all’elezione diretta continua ad essere rimandato. Adesso si è fissato il termine del dopo le europee per riprendere l’argomento. E’ così da anni. Fin quando ci sarà la legge Del Rio, comunque, è il presidente a decidere la musica e ad assegnare gli spartiti ai suonatori. E Di Stefano, che la politica la masticava già quando si nutriva del latte per i neonati, sa bene che dovrà muoversi attentamente nei meandri di un panorama politico profondamente mutato nel corso degli ultimi due anni.

IL REBUS DELEGHE E I TROPPI APPETITI

L’assegnazione delle deleghe sarà importante alla luce dell’aggiornamento del programma. Le competenze sull’ambiente, per esempio, sono di prima fascia: il 2024 sarà fondamentale per il riordino della materia dei rifiuti, sulla quale sta lavorando a fari spenti il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il numero uno della Saf Fabio De Angelis. Edilizia scolastica e pubblica istruzione molto ambite dopo il via libera al nuovo Piano di dimensionamento scolastico. Quindi i lavori pubblici, la cultura e tutto il resto. Nei mesi scorsi proprio alla Provincia si è svolta la riunione degli Stati Generali, al termine della quale il Governatore Francesco Rocca ha dato la sua disponibilità a portare avanti questo tipo di discorso. Sulla base delle indicazioni e delle priorità che dovranno essere definite dai livelli locali. Capiremo martedì quale ruolo intende svolgere il presidente della Provincia Luca Di Stefano.

LE EUROPEE

Come ormai appare chiarissimo i leader di partito potrebbe candidarsi tutti: Giorgia Meloni, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Carlo Calenda, Matteo Renzi. Basterebbe questo per comprendere quanto saranno importanti le elezioni europee, specialmente sul piano nazionale. Saranno anche un test sul Governo: nessuno si è nascosto. Tra le conseguenze ce n’è una che va tenuta in considerazione: tutti i territori sono in fase di massima “allerta” politica. In provincia di Frosinone i voti e le percentuali delle europee definiranno il peso dei partiti e del rispettivi leader: Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), Francesco De Angelis e Luca Fantini (Pd), Ilaria Fontana (Movimento Cinque Stelle), Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli (Lega), Daniele Natalia, Rossella Chiusaroli e Adriano Piacentini (Forza Italia), Antonello Antonellis (Azione), Adamo Pantano (Italia Viva). Ma ci sarà una “chiamata alle armi” per tutti: sindaci, dirigenti politici. Per questo motivo le provinciali di dicembre sono state importanti: hanno fatto emergere il quadro degli amministratori locali sui quali ogni partito può contare. Alle europee si chiederà un passo ulteriore: lo schieramento esplicito. Si vota con il proporzionale e con le preferenze. Giochetti trasversali non potranno essere giustificati stavolta. O di qua o di là: complicatissimo nascondersi.