Roma resta la meta preferita dai turisti, feste natalizie da record

Roma si conferma come la meta preferita dai turisti anche durante le feste natalizie. Il tasso medio di occupazione delle camere su base nazionale per i giorni festivi si è assestato al 65 per cento ma la punta massima è stata raggiunta con il ponte di Capodanno risultava occupato l’89 per cento delle camere. I flussi stranieri si sono confermati nel 2023 la colonna portante del settore, grazie anche alla promozione ministeriale, e in alcuni trimestri il settore ha tenuto su il Pil nazionale mentre altri comparti, come quello industriale, magari registravano una flessione.

IL TREND NEGLI ALBERGHI

E l’andamento è confermato dagli albergatori della Capitale che però rilevano problemi riguardo ai servizi di pulizia e trasporto in città. Secondo il presidente di Federalberghi Roma della Confcommercio, Giuseppe Roscioli, infatti, in attesa dell’elaborazione dei dati finali nel periodo natalizio a Roma “stimiamo ci sia stato un leggero aumento dei flussi turistici quindi, a oggi, consideriamo che sia andata abbastanza bene. Abbiamo avuto un numero minore di italiani ma in compenso abbiamo recuperato sui flussi asiatici da Cina, Corea e Giappone. Inoltre abbiamo registrato anche una buona percentuale di americano che normalmente in bassa stagione non vengono a Roma ma probabilmente l’aumento dei voli ha favorito i flussi”. Anche per il direttore Turismo di Confesercenti Roma, Daniele Brocchi, i risultati sono positivi: “Tra il 29 dicembre e il 6 gennaio abbiamo registrato un’occupazione all’80 per cento delle camere d’albergo, un buon segno per il turismo”, ha detto. E per quanto riguarda i flussi collegati al concerto-evento di Capodanno “abbiamo registrato un incremento nell’extralberghiero con molti giovani in arrivo da fuori regione, che però si sono fermati esclusivamente la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio”, ha aggiunto. Tuttavia il settore a Roma, in questi giorni di passaggio da un anno all’altro, ha affrontato il banco di prova degli incrementi dei costi della tassa di soggiorno e i visitatori hanno lamentato carenze in termini di pulizia, decoro, mobilità e trasporti. “I turisti non hanno lamentato il costo della tassa di soggiorno in se ma si sono lamentati perchè negli altri Paesi si paga per i servizi della città, tuttavia a Roma questi servizi, dal decoro ai trasporti, non sono adeguati a una Capitale europea – ha osservato Roscioli -. La scarsa pulizia, il vagabondaggio e la sicurezza, soprattutto intorno alla stazione Termini, la mobilità e i trasporti purtroppo fanno parte dei mali di Roma”. E sul punto l’Assoturismo di Roma ha condotto un microsondaggio interno: “E tutti si sono lamentati del degrado e della sporcizia che c’è in città: la tassa soggiorno a Roma, dopo gli aumenti, è quella più alta d’Europa. E i turisti sono anche molto magnanimi sulla città cantierizzata, capiscono che la città va verso il Giubileo ma non capiscono come mai la città sia lurida”.