Come ampiamente previsto, in attesa dell’esito e degli sviluppi conseguenti alle attività investigative della Procura della Repubblica di Frosinone, il Cda della Banca Popolare del Frusinate ha sospeso dalle funzioni il direttore generale Rinaldo Scaccia e l’altro funzionario Lino Lunghi.
Nella stessa nota il Cda comunica di aver ricevuto anche le dimissioni dello stesso Scaccia da amministratore delegato dell’istituto di credito di Piazzale De Matthaeis.
Nella nota diramata oggi si ribadisce, tra l’altro, l’assoluta correttezza posta dagli organi deliberanti nella concessione dei mutui sui quali si è incentrata l’inchiesta. Mutui che, secondo il Cda, sono congrui rispetto al valore degli immobili e alla loro redditività. E che risultano in linea con i piani di ammortamento previsti.
Il comunicato, in sostanza, intende tranquillizzare i soci e i clienti della Banca sottolineando che la stessa non è sottoposta ad alcuna indagine e non ha ricevuto alcun tipo di provvedimento da parte delle autorità.
Nella stessa indagine risultano indagati anche gli imprenditori Angelo De Santis e Marino Bartoli (ancora sottoposti a misura cautelare in carcere), il notaio Roberto Labate e il figlio Federico (solo per quest’ultimo sono stati revocati gli arresti domiciliari) e l’ex funzionario Luca Lazzari che ha ottenuto ieri la revoca dei domiciliari.