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Il Frosinone sogna un acuto nell’ultimo appuntamento di febbraio

Roberto Mercaldo
Febbraio 20, 2024
Zortea è tornato in gruppo

Tre match amari: il bottino di questo mese è davvero magro, anzi inesistente, per il Frosinone che ormai è stato in buona sostanza risucchiato nella lotta per la permanenza. Sono in otto a giocarsi i cinque posti utili per restare in A e i canarini, grazie ai 23 punti all’attivo, sembrano ancora decisamente in grado di centrare il traguardo.
Da qui allo striscione ci sono 13 gare, che i giallazzurri giocheranno in 7 casi lontano dallo Stirpe. Il gruzzoletto di punti è stato quasi tutto accumulato nel giardino di casa e pertanto sono soprattutto le 6 gare casalinghe quelle che il Frosinone guarda con maggiore speranza di trarne profitto. Prima però c’è da chiudere i conti con questo mese avaro di soddisfazioni e certamente il calendario non viene incontro agli uomini di Eusebio Di Francesco, che dovranno misurarsi allo Stadium di Torino con la Juventus di Max Allegri, reduce da ben quattro gare di fila senza successi. E difficilmente nella sua storia gloriosa la Juventus ha fallito anche la quinta opportunità.
Come il tecnico abruzzese ha più volte sottolineato, non è saggio accontentarsi o distinguere tra gare abbordabili e gare proibitive. Bisogna cercar di far punti sempre. Non è andata bene contro il Milan e contro la Roma, e ancor meno bene è andata a Firenze, ma contro rossoneri e giallorossi il Frosinone ha fornito grandi prestazioni. Nell’ultimo match, contro i capitolini di Daniele De Rossi, i ciociari hanno sfornato il più bel primo tempo della stagione, ma questo non è bastato perché la tanto auspicata concretezza una volta di più è venuta a mancare. E quando, dopo i 18 tiri a 2 del primo tempo, il tabellone ti dice che sei sullo zero a uno, può accadere che un pizzico di scoramento t’investa e può accadere che il secondo tempo risulti senza dubbio meno brillante del primo.
Ora però bisogna dimenticare la Roma, lo sfacciato e imprevisto marcatore che si fa mezzo campo e poi calcia alla Michel Platini, quasi non fosse un difensore centrale di 19 anni; dimenticare la respinta incerta di Turati e quell’Azmoun che azzanna il pallone non certo per amor di tautogramma, ma per quel rapace istinto che porta al gol. Dove sia in casa nostra non ci è dato saperlo, ma abbiamo pur sempre il quarto nella classifica dei cannonieri, che senza il guizzo di Svilar avrebbe potuto esultare per l’undicesima volta. E la curva avrebbe gridato di nuovo “ha segnato Soulé“. Nel calcio a volte è questione di centimetri, come disse 40 anni fa il presidente giallorosso Viola.
E allora c’è da sperare che i centimetri tornino al più presto a confortare il Frosinone, re dei pali e delle occasioni sciupate, suo malgrado.
Intanto, finalmente arrivano notizie confortanti dall’infermeria, perché Zortea , Garritano e Ghedjemis hanno recuperato e pertanto si sono allenati di nuovo in gruppo.
La speranza è che i prossimi giorni rechino analoghe novità anche per Cuni, Oyono e Lusuardi, mentre sappiamo che per Marchizza il percorso è un pochino più lungo.

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