Non ci volevano stregoni o veggenti per prevedere quello che è successo: il Pd si è spaccato ancora una volta alla Provincia. Dove tutto era cominciato dieci anni fa, quando Francesco De Angelis e Francesco Scalia si divisero e candidarono alla presidenza Enrico Pittiglio e Antonio Pompeo. Enrico Pittiglio è ancora tra i protagonisti di una contrapposizione feroce e insanabile. Il motivo è da ricercarsi nel correntismo esasperato. Nel Pd comanda Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Con il sostegno dei vertici della Federazione. Ieri sera l’ennesimo capitolo: Enrico Pittiglio è stato designato come vicepresidente della Provincia, con l’appoggio di Alessandro Mosticone e Luigi Vittori. I tre consiglieri di Pensare Democratico formeranno il gruppo della Provincia dei Cittadini, la lista civica delle recenti elezioni. Lo hanno già comunicato al presidente dell’ente Luca Di Stefano.
Gli altri due consiglieri, Gino Ranaldi e Antonella Di Pucchio, formeranno un altro gruppo ma sarebbe riduttivo limitarsi ad questo tipo di analisi. Il sindaco di Cassino Enzo Salera aveva chiesto un segnale di attenzione perché ci sono le elezioni comunali e in teoria il partito avrebbe dovuto blindare l’Amministrazione più importante che esprime sul territorio. Non è stato così e Salera ha già dimostrato in questi anni che non ha problemi a mettersi di traverso. Lo farà anche stavolta. Il centrodestra potrebbe provare ad approfittarne in campagna elettorale. Antonio Pompeo continua ad essere tenuto ai margini da oltre un anno, nonostante le 15.000 preferenze ottenute alle regionali. A questo punto Antonella Di Pucchio, già candidata a sindaco di Isola del Liri per conto suo, avrà ancora meno problemi ad andare allo scontro con Pensare Democratico. Il partito si prepara ad un appuntamento elettorale importante (36 Comuni al voto e le europee), diviso, debole e lacerato. Senza alcuna certezza che Antonio Pompeo possa decidere di restare (le sirene di Azione e di Forza Italia “cantano” da tempo). Quanto a Enzo Salera, a Cassino farà a modo suo e il Pd resterà ai margini. Francesco De Angelis, Sara Battisti e Luca Fantini si sono schierati con Enrico Pittiglio, nella logica maggioritaria di Pensare Democratico. Nulla è cambiato. Se non la consapevolezza che per chi è in minoranza non ci sono spazi nel partito. Il rischio di un esodo ci può stare.
LA VERITÀ, FINALMENTE, SUI RIFIUTI
La Saf, attraverso il presidente Fabio De Angelis, ha scelto la strada di un’operazione verità e trasparenza. Informando i soci-Comuni della presenza di un conguaglio di oltre 14 milioni di euro per il periodo dal 2019 al 2022. Determinato dagli extra-costi sostenuti per lo smaltimento dell’immondizia prodotta in Ciociaria. A causa della mancanza di una discarica, delle spese di trasporto, della crescita delle tariffe applicate non soltanto ai rifiuti ma pure ad altri capitoli. Per esempio i benefit. La tariffa è passata da 138 a 205 euro a tonnellata. Fabio De Angelis però ha messo in chiaro che non siamo ancora alla cifra finale, per il semplice motivo che bisogna conteggiare i costi degli ultimi due anni, ulteriormente lievitati. La Saf ha comunicato ai soci in quali impianti (Lombardia, Veneto, Toscana) vengono trattati i rifiuti che dovrebbero essere smaltiti nell’Ambito Territoriale di appartenenza. Non c’erano alternative per affrontare un’emergenza che si è trascinata senza che nessuno si ponesse il problema che prima o poi sarebbe arrivato il conto da pagare. Sia per i Comuni che per i cittadini. Aumenteranno le tasse e le bollette, con il paradosso di un servizio che non è neppure ottimale in tante zone del territorio. Fabio De Angelis ha deciso di rendere pubblica la situazione. Sappiamo tutti che la provincia di Frosinone ha bisogno di una discarica, esattamente come era prima. Ma nessuno vuole che sia realizzata nel proprio… giardino. Adesso occorrono decisioni importanti e la Saf si è rivolta alla Regione Lazio. Con il Giubileo praticamente alle porte il rischio di agire ancora una volta con e nella logica dell’emergenza è altissimo.
Sarebbe meglio prendere il toro per le corna, anticipando e governando le scelte. In Ciociaria una discarica esiste e può essere riattivata. Probabilmente, visto l’atteggiamento irricevibile di Valter Lozza (la pretesa di un imprecisato scudo penale) che negli anni ne ha tratto benefici plurimilionari, potrebbe anche essere commissariata. D’altronde il mancato esercizio della stessa, pur a seguito di un’autorizzazione regionale all’esercizio del quinto invaso, sta provocando danni enormi alla Saf (e dunque a tutti i cittadini della provincia) costretta a pagare il triplo per smaltire i rifiuti.
È evidente che Lozza vuole, magari anche legittimamente vendere, ma la Regione non può ulteriormente stare sotto scacco. Serve chi decide di affrontare la questione con pragmatismo e coraggio. Ma a dirla tutta, la debolezza e una certa superficialità viste finora, non aiutano ad essere ottimisti.