Partita incredibile, quella tra Juventus e Frosinone, con i bianconeri vittoriosi all’ultimo respiro e i ciociari una volta di più costretti a raccogliere tanti complimenti e nessun punto.
Il mese di febbraio si è chiuso così senza punti all’attivo per i canarini, che hanno giocato tre grandi partite ma non hanno tradotto in atto le belle intenzioni e le belle giocate. Dal prossimo match comincerà un nuovo campionato, un vero e proprio sprint salvezza. Ripetendo però prestazioni di questo tipo, la prima salvezza della storia potrebbe diventare presto realtà.
LA CRONACA
È un Frosinone notevolmente ridisegnato da mister Di Francesco quello che si presenta in casa della Signora: difesa con Cerofolini tra i pali al posto di Turati e poi Lirola, Romagnoli e Okoli, ma corsie presidiate da Zortea e Valeri, più terzini che esterni alti, con Mazzitelli, Brescianini e Harroui a completare un nutrito pacchetto centrale e Soulè più avanzato, con Cheddira. Nella Juve è Chiesa a vincere il ballottaggio con Yldiz, due volte in gol contro i ciociari.
Pronti via e la Juve va in gol: McKenny s’invola sulla fascia di competenza e mette al centro per Vlahovic, che non ha difficoltà a controllare a centro area e a spedire alle spalle di Cerofolini. Due minuti e quaranta secondi di gara e punteggio già sbloccato.
Il Frosinone però stavolta non molla la presa e anzi comincia ad occupare stabilmente la metà campo bianconera.
Dopo una punizione calciata da Soulé sulla barriera, arriva il meritato pareggio dei canarini: Soulé pesca in profondità Zortea, che scodella al centro per Cheddira, bravissimo a coordinarsi per un colpo di testa potente e preciso. Nulla da fare per Szczesny.
Al 17’ ci prova Soulé, il solo schierato titolare dei tre juventini giallazzurri: mira lievemente imprecisa.
La replica juventina è affidata a Bremer, che al 22’ da posizione molto favorevole, su una corta respinta della difesa frusinate, non riesce a trovare la giusta coordinazione e manda la sfera molto alta sulla traversa.
Al 27’ però è il Frosinone a portarsi in vantaggio: bravo Harroui a pescare Brescianini e bravissimo il biondo centrocampista a controllare e a spedire nell’angolino alto, dove Szczesny può solo guardare.
Clamoroso allo Stadium!
La premiata ditta McKennie-Vlahovic concede però il bis che vale il pareggio, quando la mezz’ora non è ancora scoccata. Ci prova anche Brescianini a far doppietta, due minuti dopo: pochi centimetri dividono il centrocampista giallazzurro dalla gloria e dal nuovo vantaggio. Ancora potenziali occasioni e propositività su entrambi i fronti, ma al riposo si va sul risultato di 2-2.
LA RIPRESA
Dopo un primo tempo frizzante, con tanti gol e tante occasioni, nella ripresa la partita diventa da subito più controllata. La Juve ci prova ancora con Vlahovic al 7’, ma il serbo non trova la deviazione di testa da sotto misura. È poi Chiesa a cercare la soluzione dal limite, ma una deviazione tiene al riparo da sorprese la porta giallazzurra. Comincia il festival delle sostituzioni ma la partita non decolla.
Yldiz, subentrato a Chiesa, cicca la palla dal centro dell’area.
Passano i minuti e la spinta della Juve si affievolisce. Il Frosinone riparte in modo un po’ troppo timido. Sembra che il 2/2 sia scritto nelle stelle, ma ancora una volta non è così. Proprio all’ultimo minuto di recupero, su azione di calcio d’angolo, Rugani raccoglie da posizione angolata un pallone deviato di testa da Vlahovic e il pallone passa sotto le gambe di Cerofolini. Frosinone beffato, una volta di più.