Enzo Salera pensa di avere in canna il colpo decisivo, quello capace di radere al suolo qualsiasi speranza che esista nel panorama politico qualcuno in grado di sopravanzarlo nella corsa alla conferma sulla poltrona di sindaco. Qualcosa – anche se molto generica e senza alcun dettaglio – se l’è lasciata sfuggire dai microfoni di Radio City Live di Egidio Franco qualche giorno fa, avendo in tasca – forse sarebbe meglio dire sul telefonino – gli elaborati della proposta da lanciare alla città nell’imminenza del voto amministrativo. Si tratterebbe di un progetto ampio con al centro la realizzazione della famosa – per alcuni famigerata – funivia. Ma la vera novità sarebbe che, accanto agli importi dei costi, il primo cittadino intende mettere nero su bianco anche le relative coperture finanziarie. Come a dire: avete visto cos’è accaduto in Piazza Diamare e Corso della Repubblica? Io le cose le faccio. E le farò.
Le mosse di Buongiovanni e del centrodestra
Quanto a campagna elettorale si muove – anche se senza le possibilità ovviamente connesse al ruolo di un sindaco uscente – anche il principale antagonista: l’avvocato Arturo Buongiovanni, sostenuto da partiti e civiche di centrodestra. Per domani è prevista l’inaugurazione della sede elettorale in via De Nicola. Ma nel frattempo – nei nuovi locali – una riunione si è svolta ieri sera ed ha riguardato il programma elettorale. Sono emersi alcuni punti: il primo relativo alla sicurezza con un progetto che riguarda la polizia locale, con turni estesi anche alla notte, sulla base di un piano da concordare ovviamente con le organizzazioni sindacali. Vista la fase di superamento del dissesto finanziario, si prevederà anche l’ampliamento dell’organico della polizia locale.
C’è poi la previsione di un intervento organico sulle periferie per la riqualificazione delle aree verdi in ogni quartiere della città da destinare a parchi pubblici. Infine il progetto di cui Biongiovanni ha fatto cenno in più occasioni di Cassino città della pace che punta a riagganciarsi al percorso intrapreso a suo tempo con la politica dei gemellaggi.
Il gruppo D’Alessandro in cerca di alleanze
In attesa di collocazione resta il gruppo di Liberi & Forti dell’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro, gruppo che ha conferito ad Emilia Ferraro un mandato esplorativo per verificare eventuali alleanze. La figlia dell’indimenticato sindaco Ferraro sta diligentemente portando avanti diversi colloqui e si prevede che, tra lunedì e martedì, Liberi & Forti sciolga la riserva e decida con chi schierarsi in vista della tornata elettorale. Ferraro ha già avuto un colloquio col leader primarista Giuseppe Sebastianelli ma pare che il confronto non abbia sortito effetti positivi. Ha parlato anche col due volte ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Si incontrerà nelle prossime ore con altri esponenti, fra i quali proprio Buongiovanni. Anche se con lo schieramento che sostiene la candidatura dell’avvocato è chiaro ed evidente che Liberi & Forti non intende avere nulla a che fare, per gli strascichi della vecchia vicenda della sfiducia a D’Alessandro sindaco che rappresentano ancora oggi delle ferite politiche del tutto aperte.
Sebastianelli e Pistoia in tour nelle periferie
Venendo ai primaristi, l’ultima proposta programmatica lanciata da Giuseppe Sebastianelli e Giorgio Di Folco riguarda l’assessorato alle politiche universitarie: “Quanto accaduto nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico è frutto di una mancanza di rispetto verso le future generazioni. Per questo motivo nel nostro programma elettorale è presente un punto fondamentale: l’assessorato alle politiche dell’universitarie. Perché Cassino è una città universitaria ed è intollerabile che non ci sia un dialogo e una tutela da parte dell’amministrazione comunale”.
Sebastianelli e Di Folco hanno intrapreso un tour in città e nelle periferie per evidenziare il totale abbandono da parte dell’Amministrazione Salera. «Nel quartiere San Bartolomeo o meglio nel quartiere dei presidenti è visibile a tutti l’assenza dell’amministrazione, anche per sua stessa ammissione, visto che pensa di riqualificare il quartiere con la vendita della farmacia comunale e utilizzando le somme per la riqualificazione. Un’operazione vietata dalla legge. Nel nostro tour abbiamo fotografato rifiuti abbandonati da mesi, taglio di erbacce non effettuato da troppo tempo. Non basta aver allargato un ponte in cinque anni di amministrazione. Ci voleva ben altro: sarebbe stato un segnale la costruzione di un asilo nido comunale nel quartiere, la realizzazione di una delegazione comunale per avvicinare i servizi ad un quartiere che può e deve essere anche punto di riferimento anche per le zone limitrofe, come Cappella Morrone, Sant’Antonino, Selvotta e San Pasquale, l’area sud di via Casilina».