A Miami Arnaldi e Cobolli vincono e convincono, Berrettini sfiora il successo con Murray

Ben otto italiani hanno calcato i campi di Miami nella giornata di ieri, con un bilancio tutto sommato positivo. Hanno infatti vinto tra gli uomini Arnaldi, Vavassori e Cobolli, tra le donne Camila Giorgi. Hanno invece interrotto subito la loro corsa americana Darderi, Berrettini, Trevisan e Cocciaretto.
Ma andiamo ad analizzare le otto gare con i nostri portacolori in campo: otto vicende diverse, otto storie di sport al sole della Florida.
Anzitutto Arnaldi: il sanremese non fa mistero di ambire al numero 2 della classifica italiana. Ne ha i mezzi e l’ostinazione, quella che spesso, a parità di doti tecniche fa la differenza. Di fronte a Fils, altro giocatore emergente dai mezzi fisici consistenti e dal gioco già solido e fantasioso, Arnaldi ha fornito una dimostrazione di efficienza, chiudendo il match in due sole frazioni e ribadendo i successi già ottenuti ai danni del transalpino in occasione del mille di Madrid e dell’Open Usa 2023.
Tutto facile per Vavassori al cospetto del terraiolo Cachin, dominato dal nostro portacolori, che da eccellente doppista si sta rivelando da qualche tempo anche un singolarista di tutto rispetto.
Ha tirato fuori il coniglio dal suo cilindro di giocatore in grande ascesa anche Flavio Cobolli, romano nato a Firenze. Il giovanissimo allievo di papà Stefano aveva di fronte un ostacolo molto elevato. Nishioka sul cemento ha un gioco particolarmente incisivo, fatto di angoli feroci, di uncini non sempre leggibili e soprattutto di palle scomode. Il giapponese aveva vinto con punteggio addirittura mortificante in un precedente molto recente e il primo set (6/1) autorizzava il ragazzo del Sol Levante a sperare in un bis. Invece la reazione di Cobolli è stata veemente e, dopo un secondo set a senso unico, gli ha consentito d’imporsi al termine di un terzo molto combattuto e molto ben giocato da entrambi, deciso in buona sostanza dal break al nono gioco in favore dell’italiano.
Sconfitto invece Matteo Berrettini, che nel match color nostalgica contro l’ex numero uno del mondo Andy Murray, aveva iniziato in modo particolarmente convincente, vincendo con merito la prima frazione. Nel corso del secondo set un capogiro ha fatto scattare il campanello d’allarme, ma per fortuna almeno dal punto di vista medico tutto è tornato alla normalità. Un break subito dopo esser risalito da 0/40 e dopo aver avuto ben cinque palle per vincere il game è stato però determinante nel terzo e decisivo set, che comunque Matteo ha giocato con un certo vigore, procurandosi anche tre palle per il controbreak, ahimè non sfruttate.
Ha perso in tre set anche l’italo argentino Luciano Darderi, che ha impegnato Shapovalov ben oltre le previsioni della vigilia. Con grande caparbietà, Darderi ha trascinato al tiebrek del secondo set il più blasonato avversario, lottando poi abbastanza anche nel terzo, che però ha finito col premiare il più talentuoso in campo.
E veniamo alle donne, con bilancio salvato da Giorgi. La Camila non è atleta che possa affermare di aver sempre vinto le partite che poteva vincere, ma di certo nessuno quando se la ritrova dall’altra parte della rete può dormire sonni tranquilli. Stavolta a pagar dazio è stata la polacca Magdalena Frech, che le quote pre-match indicavano quale leggera favorita. Invece la marchigiana ha disposto agevolmente dell’avversaria, imponendole un ritmo insostenibile e chiudendo la contesa in due set, senza mai patire.
Non altrettanto bene è andata alle altre due ragazze italiane impegnate. Così, alla Lucia Bronzetti, uscita di scena nel primo giorno di gare per mano della statunitense Townsend, si sono aggiunte Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan. La seconda non ha terminato il proprio match contro la doppista prestata al singolare Hunter, australiana con buoni fondamentali, ma certo non in grado di far partita con la Trevisan 2023, quella capace di arrivare fino ai quarti di finale e di superare tra le altre Ostapenko e Claire Liu. L’attuale versione di Martina è invece molto più vulnerabile, complici i problemi ad una gamba che la costringono a giocare con abbondante fasciatura e che hanno provocato questo ritiro nel secondo set. Evitabile anche il ko di Elisabetta Cocciaretto, che ha perso da una grande giocatrice come Naomi Osaka, ma non certo al top della forma.
Oggi, dopo la scorpacciata del giorno precedente, in campo solo Lorenzo Sonego, opposto ad Evans, giocatore contro il quale di solito esprime il meglio di sé.
Ancora in attesa dell’esordio i nostri big, Jannik Sinner, Jasmine Paolini e Lorenzo Musetti, che hanno usufruito del by al turno d’esordio ed entreranno in scena a partire dai trentaduesimi di finale.