Tra Bari e Torino c’è Cassino di mezzo. Anche se il processo non è certo una novità e la prossima udienza è fissata a settembre da un pezzo, la storia del voto di scambio e della promessa di lavoro che ha investito settori del Pd cassinate è salita alla ribalta delle cronache negli ultimi giorni, dai quotidiani soprattutto di centrodestra (Il tempo e Il Giornale) fino a qualche tg nazionale (Tg5). Ovviamente nella polemica si è intrufolato il candidato del centrodestra Arturo Buongiovanni, più volte incitato dai suoi ad uscire dai toni soft nella sfida a Salera e amici: “Elly Schlein – ha esordito – appena qualche settimana fa apriva di fatto la campagna elettorale a Cassino, passeggiando con il sindaco Salera: come mai neanche una parola sui gravi fatti di Cassino? Poteva non sapere che a Cassino importanti esponenti del Pd erano indagati per voto di scambio e firme false”. Ma va precisato ad onor del vero che il consigliere comunale uscente coinvolto nella vicenda, Tommaso Marrocco, comunque non sarà di nuovo candidato al Consiglio comunale e che, in ogni caso, il sindaco Salera non è per nulla toccato dalla vicenda giudiziaria. Del resto emblematico appare il silenzio dello schieramento dei primaristi visto che l’inchiesta in questione partì proprio da un servizio curato da Giorgio Di Folco per il suo Tanfuk.
Per il resto la novità politica principale riguarda la trattativa in corso tra i primaristi ed Azione: un dialogo che potrebbe sfociare in una coalizione a 4 a sostegno di Giuseppe Sebastianelli sindaco. Nei giorni scorsi altre due donne erano scese in campo: Paola Polidoro con gli ex No Acea e Maria Palumbo con Unione Popolare.
Ma riassumiamo il quadro complessivo.
Si va verso una corsa a cinque o sei (a seconda della scelta definitiva che adotterà Azione) per la sedia di sindaco di Cassino anche se l’uscente Enzo Salera parte coi favori della vigilia. Il centrosinistra schiererà cinque liste: la Lista Salera Sindaco, quella del Pd, l’altra di partito di Demos, le liste civiche Orizzonte Comune e PartecipiAmo. Tra le novità degli ultimi giorni lo stop a nuovi apporti esterni con la clamorosa esclusione della lista che sta allestendo Azione e nella quale figurano anche l’ex sindaco Tullio Di Zazzo e l’esponente di area socialista Arduino Incagnoli. Altra novità è il rientro di Gino Ranaldi nella lista dei candidati dem dopo che, per alcune settimane, era stato in predicato di aderire ad altre formazioni a sostegno di Salera. Peraltro in ambienti saleriani ci si augura che la lista di Azione non si concretizzi e che pezzi di quella formazione possano collocarsi nelle liste già in via di definizione.
Per il centrodestra sta ha chiuso i ranghi e lavora alla definizione delle liste anche Arturo Buongiovanni che dovrebbe poter contare su almeno 6 liste. Quelle di Partito di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, poi sulle liste civiche di Benedetto Leone e Angelo Panaccione, Cassino nel Cuore di Mignanelli e sulla lista civica Fontana-Di Mambro. La settima lista è legata alla formazione o meno di una civica di Buongiovanni Sindaco oppure al perfezionamento dell’elenco da parte dell’udc: ma al momento non pare prevista. Al momento non risulta collocata la consigliera comunale uscente Michelina Bevilacqua che potrebbe restare fuori dalla formazione dei meloniani. In lista con FdI, invece, l’imprenditore Silvestro Petrarcone.
Il terzo polo di Giuseppe Sebastianelli dovrebbe poter contare su tre liste civiche. La lista Sebastianelli Sindaco, quella animata da Giorgio Di Folco e Danilo Evangelista “La Rivoluzione, ed una lista di Animalisti.
Se non ci fosse l’intesa con Sebastianelli, l’ex assessora Barbara Alifuoco potrebbe guidare la lista di Azione che stanno predisponendo Antonello Antonellis, Luciano Gatti ed Ettore Urbano (nessuno dei tre sarà personalmente candidato). Il veto posto dai saleriani all’inclusione tra le formazioni a sostegno del sindaco uscente brucia non poco anche perché è apparso come una questione molto personalistica e per nulla politica.
“Libellula” è il nome della lista degli ex No Acea Renato De Sanctis ed Emiliano Venturi, a questa si dovrebbe aggiungere una seconda lista della candidata a sindaco, la giornalista Paola Polidoro. Ogni dubbio sarà sciolto stasera visto che le formazioni saranno presentate ufficialmente al baretto di Via Falese al grido dello slogan “Jammi”.
Maria Palumbo sarà candidata a sindaco per Cassino Popolare, lista derivata da Unione Popolare. “Ad entrare nell’agone politico cassinate per ultima ma non per questo meno importante, una lista di sinistra come Unione Popolare – precisa Marcello iacovella, attivista della formazione – , che va a riempire un vuoto nel mondo politico cassinate orfano ormai da tempo di una formazione di sinistra che guardi allo spirito di servizio verso il cittadino e alle problematiche sociali di questa città che ormai, sembravano non interessare più nessuno dei politici presenti. E lo fa con la candidatura di una donna, alla carica di sindaco, proveniente dal sociale e volto nuovo come Maria Palumbo”. Ci sarà lo stesso Iacovella, capolista e coordinatore del movimento, proveniente dal mondo civico e associazionista come il presidente dell’associazione “Acqua Nostra” noto alle cronache per le battaglie contro l’ingresso di Acea nella gestione dell’acquedotto cittadino.