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FdI, prosegue l’onda lunga di Giorgia. FI non sfonda, la Lega tiene. Rapporti di forza confermati in regione ed in provincia di Latina

Marco Battistini
Giugno 10, 2024

Conferme e qualche sorpresa. Le europee consegnano una fotografia che vede Giorgia Meloni portare FdI quasi al 29%. Cresce il Pd targato Schlein, che questa volta corre in solitaria senza Calenda e Renzi (più voti e più seggi per lei) guadagnando 5 punti (24%) rispetto alle ultime politiche. Finisce con una vittoria ai punti (e molto risicata) di FI il derby di centrodestra con la Lega (9,7 contro 9,1%). Da valutare l’impatto dell’all in giocato da Salvini su Vannacci (valutato dall’inizio due punti percentuali nel computo finale e forse ancora più pesante nelle urne). Sotto le aspettative, nonostante una capillare campagna elettorale e un deciso schieramento sul fronte pacifista il Movimento 5 stelle, che scende dal 15.43% delle politiche 2022 al 9,9%. Avs, con il jolly Salis supera agilmente la soglia di sbarramento con una forchetta di voti strappando il 6,6%. Escono sconfitti ed ormai sul viale tramonto Calenda e Renzi. Clima di grande entusiasmo dentro FdI, che ha superato il dato delle politiche, risultato non scontato e che va a premiare i primi due anni di governo. “Il centro-destra e in generale le forze conservatrici e popolari stanno sicuramente aumentando in tutta Europa, si stanno rafforzando. Viceversa le sinistre europee indietreggiano e talvolta in modo anche piuttosto sensibile”. Lo ha detto l’europarlamentare di Fdi Nicola Procaccini commentando il risultato francese delle europee. “Il filo comune è un’avanzata delle istanze di centro-destra in generale, poi ovviamente ci sono sfumature diverse in ogni nazione, in ogni partito, però mi pare evidente che questo sia ciò che sta accadendo in Europa”, ha concluso Procaccini.

IL QUADRO IN REGIONE 

Sul piano regionale il voto di ieri sembra aver sorprendentemente confermato i rapporti di forza di un anno fa. Dunque sulla carta, poco dovrebbe cambiare. Soprattutto nel centrodestra il quadro appare invariato. FdI si attesta oltre il 34%, mentre sia FI che la Lega arretrano rispetto alle regionali. FI porta a casa un 8,1% inferiore alle aspettative, mentre al contrario il 7,3% della Lega rappresenta una piccola sorpresa, in considerazione delle recenti uscite di scena di big locali, Cangemi e Tripodi in primis. Il Pd si riprende rispetto al crollo delle politiche, superando il 21% e doppiando un M5S sempre più ridimensionato sul piano nazionale e regionale. Molto bene Avs che a Roma e dintorni addirittura si avvicina all’8%. 

IL VOTO PONTINO

I quasi 460 mila elettori del territorio erano chiamati alle urne per eleggere quelli che saranno i membri del prossimo Parlamento europeo, mentre nei sei comuni di Maenza, Monte San Biagio, Prossedi, Rocca Massima, Sermoneta e Spigno Saturnia, si è votato anche per scegliere il nuovo sindaco e i nuovi consiglieri comunali. Ha votato circa il 45% del corpo elettorale, dato inferiore alla media regionale ma in linea con Roma città.
Ma a pesare maggiormente sono i dati elettorali. FdI aumenta oltre le aspettative la propria forza in provincia, sfiorando il 35%, mentre FI non sfonda, attestandosi poco oltre il 16%. Tengono il Pd (15%) e la stessa Lega, che nonostante la perdita di Tripodi, almeno nell’area pontina si conferma un partito vivo con oltre il 9% dei consensi. Sul piano delle preferenze Nicola Procaccini fa man bassa con oltre 75.000 voti nel Lazio ed oltre 83.000 nella circoscrizione del Centro Italia. In provincia di Latina l’europarlamentare di FdI oltrepassa i 27.000 voti. Molto bene in provincia Salvatore De Meo con più di 35.000 preferenze. L’europarlamentare di FI però non avrebbe raccolto grandi consensi oltre il territorio pontino. Il ‘muro’ dei romani pare aver resistito.

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