Stop del centrodestra in commissione Sanità allo Schema di deliberazione n. 51 del 30 maggio 2024, concernente la Definizione del fabbisogno di posti letto ospedalieri per gli anni 2024-2025. “Servono maggiori approfondimenti” prima di licenziare lo schema di delibera di giunta. La maggioranza di centrodestra (ad eccezione del capogruppo della Lista Civica Rocca, Luciano Crea) si è espressa all’unanimità in commissione Sanità (dove la Lega non è rappresentata), giocando in parte anche il ruolo dell’opposizione totalmente assente in questa seduta. Si tratta di fatto di un segnale che la maggioranza invia a Rocca. Il governatore dovrà fare i conti con i partiti ed i consiglieri che lo sostengono. La “dislocazione” dei 28.574 posti letto tra ciascuna Area Funzionale Omogenea (Medica, Chirurgia, Critica, Lungodegenza e Riabilitazione) delle 10 Asl regionali, e in particolare la copertura residua dei 2.943 posti autorizzati (frutto della differenza tra i 28.574 del fabbisogno e i 25.631 gia’ autorizzati), non hanno convinto a pieno i “commissari” di centrodestra, alcuni dei quali rimasti perplessi anche dalla decisione della Regione di bocciare le domande di autorizzazione (“una quindicina per un massimo di 30 posti letto”, ha detto Sergio Ribaldi della Direzione regionale Sanità) presentate da alcune strutture perché ancora non era stato approvato il piano del fabbisogno.
PERPLESSITA’ NEL CENTRODESTRA
La necessità di aggiornare i lavori sul tema è sorta in conseguenza delle numerose esigenze di approfondimento espresse dai consiglieri presenti per quanto riguarda i numeri esposti nel documento, approfondimento da effettuarsi sulla base del fabbisogno dei territori. Perplessità sono state espresse anche sull’effettivo controllo da parte della Direzione sulla totalità delle istanze presentate. A ciò è stato replicato da parte della Direzione che i numeri scaturiscono dalla programmazione ospedaliera e che quindi già tengono conto dei bisogni dei territori, che rappresentano sempre il criterio guida di questa operazione. Bisogna inoltre sempre tenere ben presente la distinzione tra la situazione degli autorizzati, è stato ricordato ancora dalla Direzione, e quella degli accreditati, che è quanto si intende avviare a soluzione proprio con questo provvedimento.
Sui numeri, in particolare il consigliere di FdI, Enrico Tiero è stato netto: “Secondo me questi numeri non rispecchiano il fabbisogno del nostro territorio. Vanno migliorati e bisogna fare degli spostamenti”.
OSSERVAZIONI ENTRO IL 20 GIUGNO
La presidente della commissione, Alessia Savo (Fdi), ha fissato il termine del 20 giugno per raccogliere le osservazioni dei consiglieri “prima di licenziare con un parere consapevole questo schema di delibera necessario”. Si tratta di un atto che deve individuare il fabbisogno di posti letto accreditati, in aggiunta a quelli previsti dal servizio sanitario, è stato spiegato ai consiglieri; la valutazione è stata quella di incrementare il valore di partenza dei posti letto, nel numero di sette per mille, fino a cinque per mille con il ricorso alle imprese operanti nel settore. Da 25 mila circa a oltre 28 mila è l’incremento che si avrà in base alle previsioni di questo documento, espresso in numeri assoluti, e i nuovi posti letto verranno distribuiti in modo proporzionale tra le aziende sanitarie locali, è stato anche precisato. Nelle more della adozione di questo provvedimento le richieste di accreditamento sono state respinte, per non creare situazioni di disparità tra gli istanti. Negli ultimi due o tre mesi queste risposte negative sono state almeno dieci. Ovviamente gli operatori avranno la possibilità di presentare di nuovo l’istanza di accreditamento respinta. Obiettivo complessivo resta sempre quello di contrastare la mobilità passiva in campo sanitario, attuando il criterio guida della prossimità dei servizi.