Cooperative di nuovo in presidio in Campidoglio per chiedere alla Giunta Gualtieri di garantire un adeguamento delle tariffe dei servizi dopo i rinnovi contrattuali per gli operatori. “Scendi Svetlana”, “scendi Gualtieri te lo diciamo in coro, siamo in piazza per il nostro lavoro”, rivolto alla presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli e al sindaco, e “Se io mi fermo si ferma” sono gli slogan scanditi per chiedere un incontro con i vertici capitolini. Di passaggio al presidio, prima di salire a Palazzo Senatorio per prendere parte all’Assemblea Capitolina, la presidente dem della commissione consiliare Affari sociali Nella Converti e il presidente della commissione Ambiente Giammarco Palmieri. “Il Comune di Roma si appresta a approvare un assestamento di bilancio in cui non c’è alcun segnale di attenzione per gli operatori delle cooperative sociali – spiegano le cooperative di Innovainrete, una rete di 11 cooperative con circa 2.700 lavoratori dei 25mila coinvolti a Roma dai rinnovi -. I tagli del Governo alla spesa corrente dei Comuni sono una doccia fredda sulle prospettive di rafforzamento delle infrastrutture sociali delle nostre città, ma non possono essere scaricati sulle spalle delle cooperative sociali che già hanno sostenuto con proprie risorse la promo tranche del giusto adeguamento dei compensi degli operatori”.
L’IMPEGNO DELLA REGIONE
Dopo il contributo straordinario sul quale le organizzazioni hanno raccolto l’impegno dell’assessore regionale Massimiliano Maselli, “è la volta della Giunta Gualtieri di fare la propria parte con un segnale di attenzione concreta nell’assestamento di Bilancio che l’Assemblea Capitolina si troverà a esaminare a breve”. Operatrici e operatori di Innovainrete scende di nuovo in piazza con le centrali cooperative e il Forum del Terzo settore con la propria campagna “Se io mi fermo, si ferma Roma”, con la quale presenta su magliette e cartelli i volti di veri operatrici e operatori, il cui lavoro non è adeguatamente valorizzato dalla parte delle Istituzioni responsabili dei servizi nei quali operano. L’obiettivo dell’iniziativa virale, aperta all’adesione delle parti sociali, dell’associazionismo e di tutte le realtà interessate e solidali, è dar loro un volto e le parole giuste per chiedere al Comune di Roma e alla Regione Lazio di fare la propria parte: “Senza l’adeguamento delle tariffe da Comune e Regione saremo costrette allo stop”.