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L’inchiesta sui dipendenti di Acqualatina diventa caso politico. Provincia in campo per tutelare gli utenti, sale il pressing dei consumatori

Cristiano Sacerdoti
Luglio 23, 2024

La Provincia di Latina e la Presidenza dell’Ato 4 si costituirà parte civile nel processo penale contro cinque dipendenti di Acqualatina che, licenziati dall’ente gestore, sono indagati ora a piede libero dalla Procura della Repubblica di Velletri, insieme ad altre 38 persone, per peculato, corruzione, furto aggravato, truffa ai danni dello Stato e assenteismo. La decisione è arrivata dal presidente della Provincia di Latina e dell’Ato 4 Gerardo Stefanelli dopo la conclusione di un clamoroso filone di indagine con cui la Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma ha smascherato un sodalizio che, a fronte del pagamento di una tangente tra i 200 e i 1.500 euro, a seconda dei servizi resi, avrebbe permesso agli utenti, per lo più residenti ad Anzio, Nettuno e Aprilia, l’allaccio diretto alla rete idrica o in fogna, l’azzeramento dei consumi del contatore dell’acqua o l’intervento di un auto-spurgo presso le loro abitazioni, a totale carico del soggetto pubblico.

IL PRESSING DEI CONSUMATORI

Sulla questione è forte il pressing delle associazioni dei consumatori che in passato avevano chiesto un incontro urgente al Presidente della Provincia di Latina. I consumatori hanno posto più volte manifestato preoccupazioni relativamente alla adeguatezza dei sistemi di controllo che dovrebbe porre in essere anche la stessa segreteria tecnico operativa, probabilmente per il sottodimensionamento del personale assegnato, considerata la complessità delle attività che dovrebbe compiere al fine di dare compiuta efficacia alle funzioni che le sono proprie. “Allo stesso Presidente Stefanelli erano state chieste urgenti informazioni circa le iniziative che intende proporre in sede di conferenza dei Sindaci “per attivare misure di adeguato, efficace ed efficiente controllo nei confronti del Gestore del servizio idrico integrato, verso il quale stiamo evidenziando riserve circa la qualità complessiva del servizio fornito all’utenza, oltre che dei sistemi di rapportarsi con l’utenza stessa” hanno sostenuto le associazioni.

VILLA IN AZIONE

Si segnala inoltre un duro attacco nei confronti del gestore idrico, da parte dell’ex sindaco di Formia Paola Villa. Dall’esponente del M5S è partito l’invito alla politica e ai comuni, che rappresentano il 51% dell’azionato di Acqualatina, di “dire qualcosa di serio in questa vicenda, forse è il caso di essere di parte, di parte civile, costituendosi in questa vicenda giudiziaria proprio come parte civile. La parte pubblica non resti indifferente e in disparte alla vicenda. I “signori dell’acqua” che staccano l’acqua a chi non paga le bollette e non è “amico” loro, che in questi 22 anni hanno gestito milioni e milioni di euro mantenendo costante la dispersione al 70% in tutta la nostra provincia…contro questi “signori” ci si costituisca parte civile”. Inoltre lo stesso esponente aveva coniato l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla procura di Velletri con un slogan davvero inquietante: “Acqualatina che ruba ad Acqualatina…e ruba a tutti noi”. Uno slogan molto duro, probabilmente eccessivo, ma che testimonia come vi sia ancora un malessere diffuso tra consiglieri comunali della provincia nei confronti del gestore.

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