I tre giorni più lunghi del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli iniziano domani, con l’appuntamento in consiglio comunale: prima il question time, poi l’assestamento di bilancio. Ma è mercoledì 31 luglio la data da cerchiare in rosso sul calendario: seduta aperta alla cittadinanza sui temi della mobilità urbana e sul Bus Rapid Transit. Con 5 esponenti di maggioranza che hanno firmato l’autoconvocazione insieme ad altri 4 colleghi delle opposizioni. Sono gli stessi 5 che ormai vengono definiti da mesi come “malpancisti” e che hanno già specificato che possono garantire soltanto l’appoggio esterno. Vale a dire: Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo di Forza Italia, Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega).
Sul piano politico è la posizione degli “azzurri” quella più pesante e Mastrangeli lo sa benissimo. Anche perché mette a rischio la posizione dell’assessore Adriano Piacentini, ormai privo del sostegno del gruppo di FI. Il Sindaco non può tergiversare oltre e deve dire se Piacentini resta come tecnico di sua fiducia oppure se è sostenuto da altri consiglieri. Per esempio Cinzia Fabrizi. Per poi capire quali saranno le risposte dei gruppi di Fratelli d’Italia e della Lista per Frosinone. Dal momento che Fabio Tagliaferri e Antonio Scaccia (il vicesindaco) hanno espressamente detto a Mastrangeli di provare a “puntellare” la maggioranza utilizzando gli assessorati liberi: quello di Forza Italia ma pure quello di Frosinone Capoluogo. Per ultimare una verifica che va avanti da quasi due mesi e che ogni giorno si “incarta” maggiormente. Nella coalizione di centrodestra sono saltati diversi schemi: lo strappo di Forza Italia, l’implosione della Lista Mastrangeli, il nuovo gruppo Futura, nato dalla fuoriuscita di due consiglieri della Lista Ottaviani (più Francesco Pallone). Lo schema di venticinque mesi fa non esiste più.
Da ormai tanto tempo l’Amministrazione va avanti per il senso di responsabilità di vari gruppi e consiglieri, ma soprattutto di Fratelli d’Italia con Massimo Ruspandini e Fabio Tagliaferri che hanno dimostrato enorme senso di responsabilità. Però è impensabile credere di andare avanti senza un vero chiarimento. La prima mossa, probabilmente decisiva, spetta a Riccardo Mastrangeli. E’ lui che deve dire ai partiti e alle liste civiche come intende proseguire e con quale assetto di giunta. Se davvero intende “caricarsi” Piacentini, allora lo dica chiaramente. Poi Fratelli d’Italia e Lista per Frosinone faranno le loro valutazioni, magari aprendo una trattativa di tipo politico.
Il punto debole della maggioranza di centrodestra al Comune capoluogo, lo abbiamo scritto tante volte, è l’assoluta mancanza di Politica. Ovunque si fanno delle trattative, ovunque gli assetti cambiano e vengono determinati da un confronto. A Frosinone no, a Frosinone sembra che nel “puzzle” costruito a tavolino le singole caselle possano essere tolte o inserite soltanto se rispondono a determinati equilibri.
Riccardo Mastrangeli deve prendere atto una volta per tutte che il Sindaco è lui, che la stagione di Nicola Ottaviani è chiusa. Soltanto così potrà cercare di rimettere in moto una situazione che si è ingolfata.
Mercoledì ci sarà la seduta aperte ai cittadini sulla mobilità. In città il malumore è forte e non sarà semplice gestire quel dibattito. Non lo sarà anche perché la vera posta in palio è rappresentata dagli scenari futuri. Con una maggioranza sfilacciata e litigiosa una parte delle opposizioni si sta ponendo il problema della riorganizzazione. Parliamo del Partito Democratico: l’ipotesi di Francesco De Angelis candidato sindaco circola da mesi. Lui smentisce, ma cosa dovrebbe fare? In realtà ci sono dei segnali precisi che vanno interpretati. Il gruppo consiliare del Pd ha cambiato verso e passo, ponendosi in un’ottica che prevede necessariamente un’aggregazione di forze diverse, accomunate da un profilo civico.
In questi tre giorni Riccardo Mastrangeli si gioca moltissimo. Forse tutto.