A quasi due mesi dall’inizio della verifica politica (non ancora conclusa) un solo dato è certo: il centrodestra a Frosinone si è disunito e indebolito. Quanto avvenuto nelle ultime ore è significativo.
Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha mantenuto Adriano Piacentini assessore, come tecnico esterno di sua fiducia (lo stesso ruolo che Mastrangeli ha ricoperto per dieci anni con Nicola Ottaviani primo cittadino), Ma Piacentini ha conservato esclusivamente le deleghe ah bilancio e ai tributi, perdendo tutte le altre, fra le quali quelle pesantissime al personale e agli affari generali. Un ridimensionamento forte e obiettivo.
Forza Italia, dal canto suo, si ritrova ormai all’opposizione. Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo non hanno ottenuto l’azzeramento e neppure l’estromissione di Piacentini dall’esecutivo. Gli “azzurri” si ritrovano fuori dalla maggioranza di centrodestra in un Comune capoluogo e se anche alla Regione dovesse tornare il “sereno fisso”, dalle nostre parti i rapporti sono talmente lacerati che una ricomposizione è impossibile. Il “pollice verso” di Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli c’è già stato nei mesi scorsi. Claudio Fazzone, leader di FI nel Lazio, aveva garantito al Sindaco un appoggio esterno, ma dopo la durissima presa di posizione di Adriano Piacentini e dopo la decisione di Mastrangeli di confermarlo assessore, adesso il senatore di Fondi è orientato per la collocazione del partito all’opposizione. La rottura è definitiva.
Fabio Tagliaferri (portavoce cittadino di Fratelli d’Italia) e Antonio Scaccia (leader della Lista per Frosinone e vicesindaco) hanno avuto un incontro lungo e spigoloso con Riccardo Mastrangeli giovedì sera. Sono riusciti ad ottenere il ridimensionamento politico di Piacentini come assessore, ma adesso sono obbligati a porsi un’altra domanda, che riguarda il futuro del centrodestra nel capoluogo. Specialmente nell’ottica delle prossime comunali (fra tre anni o prima): l’asse tra Scaccia e Tagliaferri è forte e potrebbe rappresentare il presupposto per una futura candidatura a sindaco condivisa. Riccardo Mastrangeli lo sa, come lo sa Nicola Ottaviani: l’ex sindaco e coordinatore provinciale della Lega continua ad esercitare un ruolo di moral suasion nei confronti del suo successore. Su questo non ci sono dubbi. L’effetto all’interno della maggioranza è divisivo.
Torniamo alla verifica. Non solo Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, anche Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone sono ormai all’opposizione, più che all’appoggio esterno.
C’è quindi la “mina vagante” del gruppo Futura: Teresa Petricca, Giovambattista Martino e Francesco Pallone presto potrebbero rivendicare l’attribuzione di un assessore. La loro uscita dall’aula in occasione del voto sulla delibera per la surroga di Marco Sordi come consigliere non è avvenuta per caso. Con loro sono usciti gli altri 5 “malpancisti”, ma gli obiettivi di Futura adesso sono diversi.
Riccardo Mastrangeli ha un altro assessorato a disposizione per poter rafforzare la maggioranza. Ma soprattutto ha una quantità enorme di deleghe (pesantissime) che sta gestendo ad interim: urbanistica, polizia municipale, politiche giovanili, personale, affari generali. Potrebbe attribuirle a qualche consigliere? Forse. Ma potrebbe anche decidere di rafforzare qualche assessorato già operativo. Il ragionamento di Antonio Scaccia e Fabio Tagliaferri potrebbe essere stato proprio questo.
Continuano i contatti e le manovre con le opposizioni. La Lista Marini, un giorno sì e l’altro pure, comunica di essere pronta a sostenere Mastrangeli su singoli argomenti. Il consigliere Andrea Turriziani è pronto ad entrare in maggioranza, magari con la delega allo Scalo che è stata appannaggio di Anselmo Pizzutelli in passato. Ma c’è anche l’ipotesi di una nomina in giunta a Francesco Trina.
Fabio Tagliaferri e Antonio Scaccia hanno ribadito il no ad un allargamento nei confronti del Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli. Attenzione alla Lista Marzi, che ha quattro consiglieri: l’ex sindaco, Alessandra Mandarelli, Carlo Gagliardi, Armando Papetti. Un accordo politico è complicato, uno amministrativo meno. E Riccardo Mastrangeli ha tante deleghe ad interim…