Qualunque cosa sia in ballo, a metà agosto ci si ferma. La conseguenza è che la situazione politica si blocca e alla ripresa autunnale non si riprende mai da dove ci si era interrotti. Ciò non toglie però che i nodi restano sul tappeto, irrisolti.
Sono trascorsi più di due mesi dalle elezioni europee e tutti non hanno fatto altro che ripetere che in giunta regionale sarebbe stato nominato un assessore di Forza Italia della provincia di Frosinone. Due i nomi: Rossella Chiusaroli (segretario provinciale e prima dei non eletti proprio alle europee) e Gianluca Quadrini (capogruppo alla Provincia). Un’ipotesi che anche il consigliere regionale Angelo Tripodi (della provincia di Latina) aveva sostanzialmente accettato. Ma non è andata così. Il Governatore Francesco Rocca ha posto un paletto invalicabile: l’assetto della giunta può variare al massimo per le deleghe, ma rimane quello disegnato dopo le elezioni del febbraio 2023. Il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale degli “azzurri”, ritiene che qualche margine di manovra possa ancora esserci, ma è complicato. Per quanto riguarda partecipate ed enti intermedi, Forza Italia dovrebbe ottenere la guida di LazioDisco, con Simone Foglio. Mentre per il Cotral Fratelli d’Italia non ha alcuna intenzione di cedere il passo. Vedremo cosa succederà a settembre quando riprenderanno gli incontri, ma occorre un bagno di realismo: Forza Italia vuole davvero mettere in crisi la maggioranza di centrodestra in una Regione strategica come il Lazio?
Al Comune di Frosinone i consiglieri “azzurri” Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo hanno dichiarato l’appoggio esterno all’Amministrazione guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli e stanno facendo opposizione. Ma alla Regione il quadro è enormemente più complesso. Per Mastrangeli la verifica è chiusa, adesso si tratterà di capire come andrà nelle prossime sedute consiliari e ragionare su possibili aperture (mirate) alle opposizioni.
Diversa la situazione al Comune di Alatri. Tra il sindaco Maurizio Cianfrocca e Antonello Iannarilli (Fratelli d’Italia) le distanze appaiono veramente incolmabili. Difficile immaginare una ricomposizione vera. Il parlamentare e leader di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini appare determinato a caratterizzare i prossimi mesi con una priorità: massimo dialogo con gli alleati, ma questi ultimi devono prendere atto della leadership di FdI anche in Ciociaria. Per i risultati elettorali ottenuti ovunque. Così non è stato in questo ultimo anno, specialmente in contesti come Alatri e soprattutto Frosinone. Le situazioni si evolvono ovunque, le percentuali cambiano. Non sono più (da tempo) la Lega e Forza Italia a dare la certa. E’ questo l’elemento maggiormente caratterizzante del prossimo futuro nel centrodestra provinciale. Un centrodestra che ha dimostrato di poter vincere anche con alleati che si ignorano, non si parlano o addirittura di detestano. Stesso discorso vale per il momento di governo. Ora però siamo in una fase differente, nella quale un cambio di passo è urgente per la caratterizzazione di alcuni settori chiave nelle dinamiche regionali. Innanzitutto la sanità, con l’individuazione di moltissimi direttori generali delle Asl. La fase commissariale deve chiudersi. Poi c’è l’aspetto industriale, caratterizzato dalle scelte di un Consorzio unico in fase di deciso decollo. Sia la vicepresidente e assessore Roberta Angelilli che il commissario Raffaele Trequattrini non si stanno risparmiando sotto questo punto di vista.
Un centrodestra davvero unito e “sereno” aiuterebbe molto ad ogni livello. Al Comune di Frosinone non è così. Cinque consiglieri eletti in maggioranza sostanzialmente all’opposizione non sono pochi. Con altri tre che potrebbero presto alzare il livello dello scontro. Ad Alatri situazione ugualmente difficili. I livelli locali (in primis i sindaci) hanno provato a risolvere le questioni. Però non ci sono riusciti. Forse è arrivato il momento di spostare entrambi i casi sul tavolo provinciale. Ma chi ha paura che questo possa accadere?