C’è preoccupazione sul personale delle strutture delle Biblioteche di Roma, rappresentata dai sindacati, per l’aumento del numero delle strutture e dei servizi, dopo la conclusione dei progetti Pnrr prevista per la fine del 2026, a fronte di un numero di dipendenti ridotto dai pensionamenti e dalle progressioni di carriera. Ma l’assessore al Personale capitolino Andrea Catarci rassicura: “prima del 2026 possiamo provvedere, a secondo delle esigenze del dipartimento Cultura, a reperire personale anche in altre graduatorie”, ma soprattutto “guardiamo con interesse all’apertura di un ministro autorevole come Zangrillo che ha parlato di colloqui stretti in corso nel Governo sul personale, e sui quali puntiamo perché l’organico di Roma Capitale possa avvicinarsi alle esigenze reali”. Nella commissione capitolina congiunta odierna Roma Capitale e Cultura, rispettivamente presiedute dai consiglieri dem Riccardo Corbucci e Erica Battaglia, i rappresentanti sindacali presenti – Cgil, Cisl, Uil e Csa – hanno riferito di un organico con meno di 200 dipendenti comunali e 96 di Zètema nei diversi presidi territoriali che, con i fondi Pnrr, si prevede che diventino 45 entro il 2026. In più l’amministrazione capitolina sta aprendo numerose aule studio e conta di offrire servizi di assistenza ai raider delle piattaforme digitali, anch’essi localizzati presso le biblioteche. Già ad oggi, secondo i sindacati, se le 21 biblioteche che chiuderanno per le ristrutturazioni Pnrr dovessero tutte operare in sedi alternative, si troverebbero in crisi di organico.
CATARCI FIDUCIOSO
L’assessore capitolino al Personale Andrea Catarci ha spiegato che “in circa 10 anni la struttura capitolina è passata da 27 mila a 21 mila dipendenti, un buco che ha riguardato tutti i dipartimenti, oggi siamo a 22.500 in poco più di due anni”, e “dal 1 gennaio 2023 al 1 gennaio 2024 i dipendenti di biblioteche sono passati da 210 a 218 perché abbiamo riportato alle biblioteche i funzionari bibliotecari che erano stati dirottati dalla precedente amministrazione nei Municipi”. Rispetto al dialogo con il Governo, Catarci ha spiegato che “si sta riaprendo una strada interessante. Un ministro importante come Zangrillo ha preso la parola annunciando che avrebbe avuto colloqui stretti con gli altri due ministri interessati, Interni e Mef, per rispondere alle richieste formalizzate con lettera dell sindaco Gualtieri, in vista del Giubileo ma anche per le funzioni istituzionali. Chiediamo tremila persone aggiuntive, mille circa per settore, con deroghe e risorse. Questo assessorato ci ha creduto quando non credeva nessuno, ora abbiamo possibilità concrete non di un privilegio, ma di un ristoro di funzioni e eventi che effettivamente abbiamo sulle spalle”. Prima del 2026, ha annunciato Catarci “dobbiamo fare modifiche ai Piani assunzionali, e a secondo delle esigenze che la Cultura ci manifesta possiamo anche andare a reperire funzionari bibliotecari, senza atto aggiuntivo. Con le progressioni si sono spostate da istruttori a funzionari circa 800 persone, ci sono già 4-5 elevate qualificazioni in entrata nelle biblioteche che provengono da altre strutture: l’attenzione sul settore è massimo”.