“L’Italia è passata da 2 milioni di autovetture prodotte nel 1990 a circa 500mila nel 2022. La nostra Nazione, seconda manifattura in Europa, è divenuta fanalino di coda nella produzione di auto, perdendo oltre il 20% degli occupati negli ultimi due decenni. Se la storia attuale di Stellantis è soprattutto una storia di scelte strategiche sbagliate da parte dei vertici di questa grande multinazionale, allo stesso tempo la politica non si può sottrarre dalle proprie responsabilità”.
“Negli anni, i Governi che si sono susseguiti hanno evidenziato profondi limiti nella mancanza di una strategia industriale chiara, volta a realizzare una politica industriale forte per il settore automobilistico: non può infatti essere sottaciuto che diversi esecutivi non abbiano fatto abbastanza per garantire un ruolo di primo piano all’Italia all’interno di Stellantis, lasciando che il peso decisionale si spostasse verso la Francia”.
Così si è espresso il deputato e vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Massimo Ruspandini, durante l’intervento in Aula sulla mozione Stellantis. Un richiamo ai doveri della politica, ma anche una stilettata a un’azienda che ha assunto sovente decisioni rivelatesi improduttive.