Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Per uscire da una crisi che andava assumendo contorni inquietanti, non c’erano alternative al successo. E il Frosinone ha sbancato il Tombolato, con pieno merito, al termine di una gara nella quale ha meritato ampiamente i tre punti in palio. Bella prestazione, sul piano del gioco e della determinazione e tanti saluti a quel malinconico ultimo posto che aveva dato voce agli eterni scontenti, per una volta non senza ragione. Ora comincia un nuovo campionato e c’è da credere che ci sarà da divertirsi.
LA CRONACA
Le scelte di Vivarini sono sostanzialmente nel segno della continuità, con due sole novità: la titolarità di Garritano e di Distefano.
Torna tra i pali Cerofolini, con Anthony Oyono, Kalaj, Monterisi e Marchizza a formare i quattro di difesa.
A centrocampo col citato Garritano ecco Gelli e Cichella, mentre ad offendere c’è la prima linea con Partipilo, Tsadjout e Distefano.
Al 3’ una discesa di Gelli consente a Partipilo la prima conclusione verso la porta veneta, ma la parata di Maniero è di tutta tranquillità.
Insiste il Frosinone in avanti e dà una costante sensazione di pericolosità.
Al 9’ Partipilo reclama la massima punizione per un contatto in area ma Crezzini non si commuove.
Il Cittadella si affida a lanci lunghi per cercare di sorprendere la retroguardia canarina, ma Kalaj e Monterisi fanno buona guardia.
Il Frosinone continua a marcare una consistente supremazia e coglie i frutti della propria superiorità al 32’: su azione di calcio d’angolo, Marchizza scodella al centro e Oyono trova il giusto impatto con la sfera.
Prima dell’intervallo ci sarebbe il raddoppio di Distefano, ma è in offside l’attaccante frusinate e al riposo i giallazzurri vanno col vantaggio minimo.
LA RIPRESA
Pronti via e il Frosinone sfiora il raddoppio: è Di Stefano a mancare di un soffio il bersaglio dopo aver operato un pregevole dribbling.
All’8’ Marchizza potrebbe entrare nel tabellino dei marcatori, ma anche stavolta la mira è lievemente imperfetta.
Il raddoppio arriva dal dischetto e ci vuole l’intervento del Var per rilevare l’irregolarità che consente a Partipilo di andare dagli undici metri. L’esecuzione è ad alta percentuale di rischio, perché l’ex Ternana accarezza la sfera in una sorta di cucchiaione che beffa l’estremo difensore veneto.
Al 25’ i locali accorciano le distanze con Cassano, che sbuca all’altezza del secondo palo su cross dalla destra di Magrassi e depone la sfera alle spalle di Cerofolini.
La partita si accende: i veneti, nervosamente ma con impegno feroce, vanno a caccia del pari.
Il Frosinone contrasta e riparte e stavolta non concederebbe chances nemmeno al Real Madrid. C’è l’animus pugnandi, e quello fa la differenza, in Champions o in B poco importa.