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PD, congresso parcheggiato. Ottaviani e i suoi, bagnati e felici, a Pontida

Massimo Pizzuti
I Democrat avrebbero bisogno di una “scossa” in Ciociaria: meglio una “conta” che un rimandare sistematico in attesa di una soluzione di compromesso. Alla festa del Carroccio, nonostante tanto fango, insieme al sindaco e con gli stivaloni c’era anche il “vice” Antonio Scaccia, della Lista per Frosinone. Oltre naturalmente a Nicola Ottaviani. Il capoluogo sarà un “laboratorio” nel 2027, ecco perché.
Ottobre 7, 2024

Nel Partito Democratico provinciale nessuno parla più di congresso. Il mandato del segretario Luca Fantini è scaduto a fine luglio scorso. Dunque, è in regime di “prorogatio”. Nessun problema, ma comunque non può andare oltre l’ordinaria amministrazione. Doveva essere convocato per ottobre, ora di parla di inizio 2025. Sembra non esserci l’esigenza di un’accelerazione finalizzata ad un rilancio dell’azione del partito. Francesco De Angelis e Sara Battisti vanno avanti per la propria strada, se capitano iniziative come quelle organizzate dalle Democratiche a Cassino partecipano tutti. Poi ognuno torna a ragionare all’interno della propria corrente. Nel frattempo Danilo Grossi (favorito per la segreteria in quanto esponente dell’area di Elly Schlein) non può che barcamenarsi. In attesa di una data congressuale che non c’è. Sara Battisti ed Enrico Pittiglio non hanno rinunciato all’idea di un bis di Luca Fantini. Quindi c’è Antonio Pompeo, ex presidente della Provincia e già sindaco di Ferentino. La sua componente potrebbe essere decisiva, ma l’impressione è che dovrà essere lui a schierarsi. Quanto ad una prospettiva comunque unitaria, non è tramontata. Però per AreaDem del segretario regionale Daniele Leodori, alla quale fa riferimento Francesco De Angelis, Luca Fantini non può essere un elemento di garanzia.
Insomma, in provincia di Frosinone (ma non solo) il Partito Democratico continua ad andare avanti alla giornata, confidando in una soluzione vincente ogni qual volta ci sono elezioni comunali. Non accorgendosi però che i tempi sono cambiati e di molto. Una volta erano Francesco De Angelis e Francesco Scalia a duellare, spesso con propri candidati: è successo a Cassino, a Veroli, alla Provincia e in tanti altri contesti. Nelle ultime occasioni, invece, De Angelis si è dovuto “inventare” delle formule trasversali per ottenere il successo alla Provincia, a Ferentino, a Veroli. E per partecipare alla vittoria a Sora. Senza il simbolo del partito.
Un congresso provinciale servirebbe principalmente a questo, a ridare slancio a un Pd in crisi di identità. Basta guardare quello che succede a Frosinone, nel capoluogo. Dove da qualche mese il capogruppo Angelo Pizzutelli ha deciso di contrastare alcune scelte dell’Amministrazione Mastrangeli: dalla mobilità urbana all’impiantistica sportiva. Lo ha fatto per dare un segnale di esistenza in vita (politica) del partito.
La forza d’inerzia non si concilia con la necessità dei Democrat di capire dove (e con chi) vogliono andare in Ciociaria. Probabilmente sarebbe preferibile un congresso di “conta” fra Francesco De Angelis e Sara Battisti. Darebbe una scossa.
Alla tradizionale festa della Lega a Pontida guidati da Nicola Ottaviani nonostante il maltempo e un prato ridotto ad acquitrino c’erano, fra gli altri, anche il sindaco e vicesindaco di Frosinone, rispettivamente Riccardo Mastrangeli e Antonio Scaccia (leader della Lista per Frosinone). Presenti anche l’assessore Rossella Testa e i consiglieri Dino Iannarilli e Francesca Chiappini, prima degli eletti ed esponente di punta della Lista per Frosinone. Mastrangeli si è dichiarato “sindaco civico in quota Lega” da settembre 2022, pochi mesi dopo l’elezione a primo cittadino e qualche giorno prima delle politiche nelle quali vinse il centrodestra a traino Fratelli d’Italia. La partecipazione all’evento di Pontida dimostra che l’asse tra il Carroccio e alcune liste civiche è e rimarrà forte, anche nella prospettiva delle prossime comunali del 2027. Ma ciò significa che alcune distanze potrebbero perfino aumentare. Per esempio con Forza Italia, considerando le tensioni nazionali e regionali tra i due partiti. Poi c’è sempre Fratelli d’Italia, che magari nel capoluogo ciociaro vorrà dire la sua la prossima volta.
A questo punto quello che succederà nei prossimi giorni nel Lazio sarà indicativo. Nel caso Forza Italia dovesse passare all’appoggio esterno, rinunciando quindi ai due assessorati, nel centrodestra si aprirebbe una stagione nervosa e complicata. A Frosinone FI è già all’appoggio esterno. Segno che il problema è generale e non circoscritto.

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