Di solito ci si gira intorno. Sebbene alcuno ignori come l’essenza di un match di calcio sia nei tre punti in palio, sovente le conferenze di presentazione vertono su argomenti di natura tattica, tecnica e persino psicologica.
Stavolta però, nel presentare la gara di domenica che vedrà il Frosinone opposto alla Reggiana alle canoniche 15, il tecnico giallazzurro Vincenzo Vivarini tocca subito l’argomento obbligato. “In questo momento i ragazzi sono consapevoli che la parola d’ordine è far punti, muovere la classifica. E’ palese che ogni altro obiettivo passi in second’ordine. Non possiamo ignorare l’esigenza primaria, dalla quale discendono tante altre cose. E’ fondamentale risalire, per poi affrontare strada facendo ogni altra problematica”.
Il match arriva dopo una sosta anomala, ma per tanti giocatori del Frosinone non c’è stata tregua agonistica per via degli impegni nelle rispettive nazionali: “Abbiamo utilizzato tanto i giocatori della Primavera per arrivare a un numero sufficiente a garantirci la partitella. Ora abbiamo recuperato tutti gli effettivi. Alcuni, come i fratelli Oyono, hanno potuto fare solo l’allenamento odierno, ma è stato sufficiente a respirare il clima che si è creato. C’è grande voglia di rifarsi, non abbiamo sbagliato nessun allenamento, tutti hanno profuso il massimo impegno e questo è il primo elemento che mi regala un po’ di fiducia”.
I tanti infortunati comportano la necessità di provare soluzioni anomale, ma per Vivarini almeno sulle fasce offensive i problemi sono solo di abbondanza. A destra Partipilo, Ghedjemis e anche Canotto, che sta recuperando una condizione ottimale, sono tutte buone soluzioni, mentre a sinistra ci sono Begic e Kvernadze. Sulla possibilità che Canotto possa assolvere ad insolite mansioni da centravanti, Vivarini è esplicito: “Tra le tante prove fatte c’è stata anche questa. Diciamo però che il giocatore ha determinate caratteristiche e non può improvvisarsi facilmente ciò che non è mai stato. Il tentativo non ha avuto buon esito, Canotto potrà darci una mano con la sua esperienza ma sarà nel suo ruolo precipuo”.
Si parla dei giovani, di giovani tecnicamente molto bravi ma ancora acerbi: “Cichella sapete che ha avuto qualche problema di natura fisica che ora si sta mettendo alle spalle. Vural è un giocatore che ha numeri davvero straordinari, un talento fuori dal comune, ma anche lui deve immagazzinare l’esperienza necessaria a consentirgli di sfruttare appieno le sue qualità”.
Su Ambrosino e Kvernadze questi i giudizi del tecnico di Ari: “Ambrosino è un ragazzo su cui puntiamo molto e ora siamo consapevoli del fatto che, chiedendogli di giocare come prima punta, lo sollecitiamo a fare cose che abitualmente non gli vengono naturali. In allenamento però sta mostrando grandi progressi anche in questa veste. Ovvio che ci aspettiamop da lui qualcosa di più di quello che fino a questo momento ha saputo darci. Kvernadze deve comprendere che alla sua naturale capacità di saltar l’uomo deve abbinare una maggiore disinvoltura nel fare assist e nel cercare la porta avversaria. Su questi dettagli deve ancora crescere”.
Gli chiedono come stia lui, Vincenzo Vivarini, perché anche per lui questo è un momento non semplice: “Vero, non mi aspettavo di dovermi confrontare con una simile situazione. E’ chiaro che ho tanta rabbia, tanta voglia di riscatto e credo di averla trasmessa ai ragazzi nei giorni che hanno fatto seguito all’ultima gara”.
Due parole sulla Reggiana, avversaria di turno: “E’ una squadra molto ordinata in campo, che sa aggredire in modo proficuo gli avversari. Sa sviluppare un gioco offensivo di buona qualità ed ha equilibrio tra i reparti. Starà a noi impedirle di far valere le proprie qualità. Dobbiamo fare noi la partita e dobbiamo uscire da Reggio Emilia con un risultato positivo”.
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