Il campionato cadetto è lungo e insidioso, tanto che sovente formazioni che sembravano in grado di… tagliare la linea del traguardo a braccia alzate si sono viste sorpassate in extremis, mancando la promozione in massima serie. In Ciociaria ricordiamo tutti il Frosinone di Marino, che a dispetto dei 74 punti realizzati subì la beffa del sorpasso finale e poi ai play-off trovò il fatal Carpi che vinse al Matusa con una punizione da 40 metri di Letizia e vanificò una bellissima stagione, condotta praticamente sempre con le insegne del primato.
Altro esempio che coinvolge in qualche misura la squadra ciociara è quello dello Spezia di Italiano e… Angelozzi. Sull’orlo dell’esonero, dopo aver vinto il campionato di serie C con il Trapani, Vincenzo Italiano fu confermato, nonostante il parere contrario della piazza. Dopo 7 gare lo Spezia aveva solo 4 punti all’attivo, ma il 19 ottobre, vincendo 2-1 a Pescara con reti di Bartolomei e Gudjohnsen, cominciò una rimonta che sarebbe poi culminata nella vittoria dei play-off. Contro chi? Proprio contro il Frosinone, . Uno a zero per i liguri a Frosinone e 1/0 per i ciociari di Nesta al Picco con gol di Rohden, ma il miglior piazzamento in prima fase determinò la salita in A della compagine spezzina.
Parlando di annate abbastanza recenti possiamo citare la stagione 2019/20, con il Crotone che aveva 22 punti dopo 15 giornate e poi finì la stagione regolare al secondo posto, dietro il Benevento. Stesso discorso per la Cremonese, che nella stagione 2021-22 era ottava con 23 punti dopo 15 partite, e poi seppe conquistare la promozione diretta in A alle spalle del Lecce.
E’ palese che in questo momento il Frosinone, più che pensare a sogni di gloria e alla possibilità di arpionare i play-off, sta solo cercando la tranquillità indispensabile per riorganizzarsi e ritrovare strada facendo le certezze smarrite. Dall’ultimo posto, condiviso con il Cosenza che però in realtà avrebbe realizzato 4 punti in più ed è a quota sei solo per via della penalizzazione, la risalita può essere solo lenta e progressiva.
La squadra nelle quiete di Castel di Sangro cerca la scintilla, l’illuminazione. Ci sono difetti strutturali, e questo ormai è stato reso piuttosto evidente dalle partite già andate in archivio, ma ritrovando tenacia e voglia di lottare, certe lacune potrebbero in qualche misura essere colmate o quantomeno ridimensionate. Serve però un deciso cambio di marcia anche e soprattutto sotto l’aspetto caratteriale. Riuscirà mister Greco a tirar fuori dai giocatori quelle doti che sembrano giacenti o, peggio ancora, presenti in dosi poco significative? L’interrogativo è legittimo, ma di certo l’aver sollevato Viviarini è parso praticamente un atto dovuto, alla luce dei responsi, davvero disarmanti, del terreno di gioco. Un solo successo dopo nove giornate di campionato e una partenza tra le peggiori di sempre nei 13 campionati di B sin qui disputati dalla compagine giallazzurra. Troppo poco per mangiare il panettone. Ma la sconfitta è di tutti, non solo del tecnico di Ari.