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Le ‘frizioni’ tra Gualtieri ed il Pd capitolino agitano il Campidoglio. Il Giubileo banco di prova decisivo

Marco Battistini
Ottobre 25, 2024

A circa due mesi dall’inizio dell’anno giubilare si è consumato un piccolo terremoto al Campidoglio. La giunta a guida Gualtieri ha visto un piccolo rimpasto, con la sostituzione dell’assessore alla Cultura e di quello al Personale. Il ‘rimpastino’ è avvenuto tenendo all’oscuro dei fatti parte della dirigenza del partito, creando malumori per la mancata condivisione di questi movimenti, che potrebbero non essere finiti. Uno degli aspetti che ha causato i malumori più grandi riguarda il modo in cui è stato gestito. Il sindaco Gualtieri, infatti, non avrebbe condiviso le sue decisioni con il partito, né consultato i vertici prima di procedere. 
Al Pd romano non è risultato indigesto solo il metodo ma anche il merito delle nomine. Il neoassessore al Personale Giulio Bugarini è considerato troppo vicino al sindaco, in passato è stato il capo della sua segreteria. Il nome di Smeriglio, invece, pare essere in ballo da diverso tempo. Lo scorso 27 gennaio Goffredo Bettini, una delle voci più influenti all’interno del Pd romano, aveva rivelato sul suo profilo Facebook tutto il suo rammarico per l’uscita di Smeriglio, allora eurodeputato, dal Pd per poi candidarsi, senza successo, all’Europarlamento Avs. “Quando si allontana un dirigente del valore di Massimiliano Smeriglio – aveva scritto Bettini -, resta sempre l’amaro in bocca. È stato un protagonista del governo della Regione negli anni migliori di Zingaretti; sono sicuro continuerà a esserlo a Roma con il sindaco Gualtieri”. Detto, fatto.

ALTRO CAMBIO IN VISTA

Il sindaco Gualtieri potrebbe aggiungere al rimpasto una terza figura per provare a ricucire lo strappo per l’allontanamento di Miguel Gotor e Andrea Catarci. La più indiziata in queste ore sembra essere quella di Monica Lucarelli, assessore alle Attività Produttive e Pari Opportunità, capolista della Lista Civica Gualtieri alle comunali del 2021. L’assessorato di Lucarelli potrebbe finire a un esponente di Areadem o agli zingarettiani per provare a placare gli animi. Un movimento che potrebbe non bastare perché secondo il Pd romano sono diversi i temi della gestione Gualtieri e non convincere: dal salario minimo ai lavoratori degli appalti del Comune, al dilagare dei bed and breakfast in centro, dalle politiche sociali alla qualità dei lavori di rifacimento infrastrutturale in vista del Giubileo e all’introduzione di un ticket da 2 euro per l’accesso alla Fontana di Trevi. 

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