Non eravamo più abituati. In nessuno dei mille giocati in questo 2024, che lo ha visto grande protagonista, il tennis italiano era rimasto senza suoi rappresentanti già ai sedicesimi. E’ accaduto a Parigi Bercy, che tra tutti i mille è forse quello con meno fascino e che dal prossimo anno cambierà sede. E’ accaduto perché degli otto italiani inizialmente in tabellone due non sono proprio scesi in campo. E si tratta di Cobolli e… Sinner, cioè del numero uno del mondo. Che gli altri sei uscissero tutti sconfitti dal campo era un evento comunque improbabile, ahimé verificatosi.
Il problema non è tanto relativo alla delusione all’interno di una competizione che in verità non ci ha mai riservato troppa gloria, ma in prospettiva Coppa Davis, una rassegna che ci vede nel ruolo di campioni uscenti e che vorremmo perciò onorare al meglio.
Jannik Sinner, dopo una stagione meravigliosa e terribile al tempo stesso, ha colto l’opportunità di prendersi una pausa prolungata: no a Vienna, torneo vinto la scorsa stagione, e ritiro in extremis a Bercy, complice un virus malandrino. Sarà pronto per cercare le ultime due grandi vittorie di questo 2024 in cui ha strameritato il numero uno del mondo: le Finals di Torino e la Coppa Davis.
Chi affiancargli però in singolare? La risposta è complessa. Cobolli sembrava il più in forma, ma ha rinunciato al torneo francese per un malanno. Berrettini è in assoluto quello che sul cemento dà più garanzie, ma la sua forma sembra in lieve declino, in una stagione in cui curiosamente ha vinto solo sulla terra battuta.
Arnaldi ha confermato anche a Bercy la sua condizione non troppo vicina al top e sembra tagliato fuori, ma Volandri lo ha sempre tenuto in grande considerazione. Non è perciò da escludere in assoluto che resti in competizione per essere il secondo singolarista.
E il doppio? Bolelli e Vavassori sono l’approdo sicuro, la scelta logica, anche in relazione all’affiatamento che possono mettere sul piatto della bilancia dopo una stagione condotta con eccellenti responsi del campo. L’idea di schierare Jannik Sinner anche in doppio è però qualcosa di più di una semplice suggestione, perché un giocatore di livello enormemente superiore, anche se non specialista, può fare comunque la differenza. Insomma, abbondanza della scelta per Filippo Volandri, con la certezza che qualunque soluzione andrà ad adottare avrà il consenso di tanti e la critica di altrettanti, perché l’Italia è sempre divisa, dai tempi delle Signorie…