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Crisi politica in Regione: (ri)spunta l’ipotesi dei sottosegretari regionali. Ai pontini fa gola la delega all’Economia del mare

Cristiano Sacerdoti
Novembre 6, 2024

Francesco Rocca potrebbe aprire all’ingresso di ‘sottosegretari’ da affiancare alla squadra di governo regionale. Una soluzione che potrebbe accontentare chi è fuori dal toto-assessori e renderebbe più facile il percorso per la ricomposizione della ‘mini-crisi politica’ attuale. In particolare sarebbe considerata possibile una delega sull’economia del mare, come ha fatto il governo nazionale. Si tratterebbe di una ‘delega’ considerata molto appetibile per gli esponenti regionali pontini. Sarebbero in ballo 4 posti da sottosegretario.

L’IPOTESI

Il Presidente della Regione potrebbe nominare fino a quattro Sottosegretari alla Presidenza della Regione, scelti tra i Consiglieri Regionali. Dell’avvenuta nomina verrebbe data comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alla nomina stessa. I Sottosegretari alla Presidenza della Regione coadiuverebbero il Presidente della Regione nello svolgimento dei compiti inerenti al suo mandato e, in particolare: parteciperebbero alle sedute della Giunta regionale, pur non facendone parte, senza diritto di voto; sarebbero delegati dal Presidente della Regione a seguire specifiche materie e questioni, anche attraverso la partecipazione a incontri e tavoli istituzionali; potrebbero essere delegati a rispondere a interrogazioni dinanzi al Consiglio regionale.

I PRECEDENTI

Il sottosegretario non è una figura prevista presso tutti gli ordinamenti regionali e assume in ciascuno di essi poteri e autonomia differenti. Essa si ispira direttamente, quanto a vastità e importanza delle funzioni e alla flessibilità della stessa, sia alla figura dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio e in particolar modo a quella di colui il quale rivesta anche le funzioni di “segretario del Consiglio dei ministri” sia dei ministri senza portafoglio che siano incaricati di guidare uno o più dipartimenti della Presidenza.
A livello regionale, la fonte abilitata a istituire e regolamentare i sottosegretari è indubbiamente lo statuto. La loro presenza e le funzioni a essi attribuiti rientrano, infatti, negli ambiti riservati dall’art. 123 Cost. a tale atto, riguardanti sia la forma di governo, sia i principi fondamentali di organizzazione dell’ente. Negli ultimi anni, sulla scorta di quanto previsto a livello centrale, alcune regioni hanno infatti modificato i loro Statuti, prevedendo figure analoghe. Oggi i sottosegretari regionali sono previsti nelle seguenti regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Calabria, Veneto e Toscana. 

STALLO SUL ‘RIMPASTINO’

L’accordo raggiunto tra FI e Lega ha stabilito la redistribuzione di alcune deleghe, lasciando però aperta la questione della vicepresidenza. FI potrebbe valutare un compromesso se le venissero affidate deleghe strategiche, ma il rischio di ulteriori tensioni con FdI è alto, in particolare con il coordinatore regionale Paolo Trancassini, che ha chiarito la posizione del partito: la vicepresidenza non è negoziabile. Di fronte a questo stallo, Francesco Rocca potrebbe presentare una proposta autonoma per superare l’impasse, ma rimane incerto se tale soluzione sarebbe accettata da tutte le parti. La situazione è resa più complicata dal fatto che FI e Lega guardano alla possibilità di un rimpasto di assessori: circolano i nomi di Pino Cangemi, Alessandro Calvi e Giuseppe Simeone. Domani intanto si torna in aula.

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