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L’autunno caldo di Fratelli d’Italia. La rivolta parte dalla ‘periferia’: Calandrini alle prese con il malessere dei dirigenti del sud pontino

Cristiano Sacerdoti
Novembre 11, 2024

A Latina è esploso l’autunno caldo. Ma ad alzare la temperatura non è stato il clima quanto le tensioni interne a livello politico. In particolare all’interno del partito di maggioranza relativa. Non bastava infatti il botta e risposta tra gli esponenti regionali Elena Palazzo ed Enrico Tiero sul progetto per la produzione di idrogeno a borgo Montello, finanziato dall’amministrazione Rocca, perchè nelle ultime 48 ore dentro FdI è andata in scena una rottura clamorosa tra buona parte della dirigenza del sud pontino ed il vertice provinciale. 

L’AFFONDO DAL SUD

Un vero e proprio affondo è partito dal golfo nei confronti della guida di FdI. Una nota polemica porta la firma del sindaco di Spigno Saturnia Marco Vento, del presidente del consiglio comunale di Formia, Pasquale Cardillo Cupo, del vice sindaco e coordinatore comunale di Fdi di Formia, Giovanni Valerio, dei consiglieri comunali Renata Ranucci, Caterina Merenna e Ilaria Benocci e dei dirigenti del partito Stefano Di Russo (Formia), Vincenzo Petruccelli (Santi Cosma e Damiano) e Antonio Graziano (Minturno).
Nel mirino di questo gruppo di amministratori e di dirigenti del sud pontino di Fratelli d’Italia c’è il vertice del partito a livello provinciale.
I firmatari della nota hanno affermato come sia “utile e non più procrastinabile un confronto con i vertici del Partito per fare il punto della situazione amministrativa provinciale e locale -si evidenzia- bisogna risolvere criticità oramai irrisolte da troppo tempo e dare un nuovo slancio alla situazione attuale, soprattutto al Sud della Provincia, troppo spesso lasciato nel dimenticatoio, poco rappresentato e non valorizzato nonostante le continue sollecitazioni inutilmente avanzate nel Direttivo Provinciale. Al coordinamento provinciale del partito da mesi non partecipiamo più proprio alla luce della mancanza di ascolto. Riteniamo, infatti, che l’azione del Partito di Governo debba essere più incisiva e vicina a tutti i territori e non solo ai Capoluoghi di Provincia”. Un malessere che peraltro si era già manifestato con una campagna di tesseramento che ha portato appena 30 adesioni in un’area dove FdI è comunque forza di maggioranza e di governo.

CALANDRINI IN DIFESA

Non si è fatta attendere la replica del coordinatore provinciale. Una risposta comunque misurata e nell’ambito della quale traspare una chiara volontà di ricucire la frattura aperta. “Suscita sorpresa e dispiacere la nota sottoscritta da alcuni dirigenti e amministratori di Fratelli d’Italia nel sud pontino, i quali segnalano una presunta mancanza di ascolto da parte del partito provinciale -ha affermato Nicola Calandrini- come coordinatore provinciale, e lo dimostrano gli incontri giornalieri che svolgo con la classe dirigente del territorio, sono costantemente pronto all’ascolto e al confronto, anche perché questo rappresenta il vero motore che muove l’imponente macchina del partito che funziona e lo dimostrano i dati delle sedi aperti, dei circoli inaugurati e del sostanzioso tesseramento registrato anche nel 2024 (peraltro ancora in corso). Questa linea vale per tutti, a maggior ragione con coloro che dichiarano di non sentirsi ascoltati, per i quali la porta del confronto resta sempre aperta come lo è stata sino ad ora quando, gli stessi sottoscrittori, hanno partecipato attivamente a ogni attività promossa da Fratelli d’Italia sul territorio”. Una mano tesa che appare provvidenziale quella di Calandrini, che dovrà comunque risolvere la ‘patata bollente’ prima dell’indizione dei Congressi comunali, previsti per metà dicembre.

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