Il 25 e 26 novembre a Fiuggi si svolgerà la riunione dei ministri degli esteri del G7, presieduta dal vicepresidente del consiglio e titolare della Farnesina Antonio Tajani. Si parlerà della situazione in Medio Oriente, dal brutale attacco terroristico di Hamas (7 ottobre 2023) alla crisi umanitaria a Gaza. Ma pure della situazione in Libano e nel Mar Rosso. Previsto naturalmente un confronto sulla guerra in Ucraina (fra l’Italia ospiterà la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, il 10 e 11 luglio 2025). Tra i temi all’ordine del giorno la stabilità dell’Indo-Pacifico, area del mondo fondamentale per gli equilibri politici e per le dinamiche commerciali.
Nella città termale ci saranno le diplomazie di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti. Più una delegazione dell’Unione Europea. Un’occasione irripetibile per la città termale, considerata all’altezza della situazione per la sua vocazione al turismo, vocazione corroborata da un passato sicuramente autorevole e prestigioso. In quei giorni Fiuggi sarà centrale nel panorama europeo e mondiale.
Eppure in provincia di Frosinone non ne parla nessuno. Non la politica, non le associazioni di categoria, non le forze sociali, non gli enti istituzionali, intermedi, derivati e sovraordinati. Come se fosse una questione limitata al contesto locale. A dimostrazione della totale incapacità di avere una visione di territorio e di cogliere al volo certe occasioni.
D’altronde non saremo certo noi a meravigliarci. In questi giorni registriamo ancora le prese di posizione del sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco che ribadisce che la Stazione Tav va realizzata a Roccasecca. Nel contempo il primo cittadino di Frosinone Riccardo Mastrangeli, insieme al suo avversario di due anni fa Domenico Marzi, si dice pronto a convocare una seduta consiliare ad hoc per sollecitare la costruzione della Stazione dell’Alta Velocità nel capoluogo. Quando tutti sanno che l’unica area dove questa infrastruttura può essere realizzata è tra Ferentino e Supino. Come ha ribadito il Governatore Francesco Rocca pochi giorni fa. Purtroppo in questa provincia pochissimi studiano i report e leggono le carte, ancora di meno si confrontano seriamente con chi poi determina certe situazioni. Mentre invece c’è un affollamento incredibile nel pontificare e parlare di progetti che mai vedranno la luce. Il G7 Esteri a Fiuggi e l’ormai prossimo inizio del Giubileo avrebbero meritato ben altra attenzione. Detto tutto questo, non ci facciamo alcuna illusione. Non abbiamo speranze che la situazione possa cambiare.
LA SITUAZIONE NEL PD
La riunione della direzione provinciale del Partito Democratico è stata aggiornata a lunedì prossimo, 18 novembre. In quell’occasione di sarà il segretario regionale Daniele Leodori, che sicuramente vorrà dire la sua. Soprattutto per focalizzare l’attenzione sul fatto che il congresso deve essere un momento di dibattito (anche aspro) condiviso in un determinato perimetro.
Nei giorni scorsi ci sono stati diversi interventi. Il parlamentare Claudio Mancini, leader dell’area Rete Democratica, ha focalizzato uno dei temi principali. All’hotel Memmina, durante una riunione della componente, ha spiegato che nel partito laziale, si sta affrontando la questione degli equilibri interni. In particolare della carica di presidente del partito nel Lazio. Questo perché quel ruolo è stato assegnato a Francesco De Angelis, che poi però ha aderito ad AreaDem. Nelle scorse settimane era stato fatto circolare il nome di Salvatore La Penna come possibile sostituto. E De Angelis? Si era parlato della segreteria provinciale, poi però la situazione è stata congelata. Il congresso del Pd in provincia di Frosinone sarà comunque caratterizzato dal dualismo tra Francesco De Angelis e Sara Battisti. Vale a dire dalle scelte che effettueranno. Indipendentemente dal fatto se troveranno o meno un’intesa. Però potrebbero essere decisivi anche altri esponenti. Per esempio il sindaco di Cassino Enzo Salera, intenzionato a dire la sua nelle prospettive future. Per esempio Danilo Grossi, uomo di punta dell’area di Elly Schlein. Per esempio Antonio Pompeo, che dopo quasi due anni vuole dare un senso alle oltre 15.000 preferenze ottenute alle regionali. La consigliera regionale Sara Battisti non si è nascosta e ha sottolineato come le elezioni comunali di Ceccano sono al primo posto dell’agenda politica territoriale del Pd. Appuntamento che potrebbe rivelarsi meno semplice del previsto per un partito che deve ritrovare unità e alleanze. Ma il vero banco di prova sarà quello.