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Frosinone tra tormenti, attese, speranze e quella vittoria non più rimandabile

Roberto Mercaldo
Novembre 29, 2024
Kvernadze

Da laggiù sembra tutto un po’ più grigio, come il fumo delle ciminiere. Il Frosinone ha 10 punti, frutto di una sola vittoria, colta al Tombolato di Cittadella in un venerdì di settembre che sembra lontano come un’altra galassia. Da allora niente più successi, tante recriminazioni, molte amarezze e un senso a volte marcato d’impotenza.
Gli infortuni sono stati incidenti oltre ogni legittimo timore. Undici giocatori dell’organico non sono stati a disposizione di mister Leandro Greco nel match giocato allo Zini contro la Cremonese ed il conto in vista della sfida al Cesena di domenica non dovrebbe essere molto dissimile, semmai peggiorare un po’, visto che ora si sono bloccati anche Biraschi e Gelli e per Marchizza si deciderà in extremis. E’ una falcidia senza precedenti e inevitabilmente i risultati della squadra ne risentono. I quattro pareggi di fila ottenuti da Leandro Greco erano comunque una goccia di speranza in un oceano di dubbi e paure, ma il ko dello Zini e in particolare il secondo tempo di quel match hanno rigettato il popolo canarino in uno stato di profonda frustrazione.
Al momento la parola d’ordine è resistere. Ipotizzare rimonte sensazionali nell’immediato, con una rosa ridotta all’osso, appare decisamente azzardato. E’ però già importante evitare che l’attuale divario dalle altre contendenti possa assumere contorni ancor più inquietanti. E allora, con le unghie e con i denti, e magari con quel pizzico di fortuna che proprio non si degna di rivolgere il proprio sguardo benigno al team del capoluogo ciociaro, bisogna tenere.
Si dirà che far gol in assenza di attaccanti (Ambrosino, Kvernadze e Sene sono i soli abili e idonei, con Tsadjout, Partipilo, Pecorino e Distefano tutti insieme infermeria), può essere davvero complesso, ma il Frosinone anche contro la rivelazione Cesena dovrà cercare in qualche modo la strada, perché un pareggio non basterebbe ad allontanare le paure in modo sensibile.
La coesione e la voglia di lottare ci sono. Al loro servizio però dovrà essere messo anche un pizzico di cinismo, perché durante un match le occasioni possono non essere molte. E proprio per questo non sfruttarle è delittuoso.
In casa contro il Palermo ci fu la provvidenziale zuccata di Bracaglia ad evitare quantomeno il peggio. Stavolta una prodezza “extra ordinem” potrebbe valere i tre punti. Capitan Marchizza dovrebbe stringere i denti e completare una difesa con Bracaglia e Monterisi; i due fratelli Oyono saranno sulle corsie e nel cuore del centrocampo toccherà a Vural, Cichella e Garritano. Davanti, possibile la coppia Ambrosino e Kvernadze, ma solo il georgiano è sicuro del posto.
Ancora una volta si chiederà ai ragazzi di gettare il cuore oltre l’ostacolo, un ostacolo che per quanto ha mostrato sino ad oggi non sarà per nulla agevole. Ma partite facili non ce ne sono, nel campionato cadetto. E il Frosinone, alla sua tredicesima esperienza, non può non saperlo.

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