Nel difficile contesto creato dalla guerra in Ucraina e con il prezzo del greggio a livelli mai visti, si corre il rischio della gelata. Nel senso della frenata della capacità produttiva del paese e in quello, più immediato, del riscaldamento casalingo. A Roma stanno cercando di correre ai ripari. L’11 marzo in Campidoglio si è tenuta una prima riunione tecnica per affrontare i temi legati alla riduzione dei consumi energetici. Oltre al Sindaco Gualtieri, erano presenti gli Assessori al Bilancio Silvia Scozzese, all’Ambiente Sabrina Alfonsi, alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, l’Amministratore Delegato di Acea Giuseppe Gola e altre strutture tecniche. Gli interventi del piano di risparmio energetico, riferiscono fonti del Campidoglio, saranno varati nei prossimi giorni.
Anche Frosinone si muove in questa direzione. Nei prossimi giorni il comune potrebbe adottare iniziative più mirate. Da quanto si apprende l’idea sarebbe quella di ridurre di circa 2 gradi la temperatura degli impianti di riscaldamento casalinghi. Almeno fino alla chiusura della stagione ormai imminente. E’ in questo contesto che si inserisce anche l’iniziativa M’illumino di meno, campagna nazionale promossa dal programma “Caterpillar” e Raio Radio2 con Rai per il Sociale cui ha aderito anche il capoluogo ciociaro.
“L’iniziativa promuove da 18 anni l’importanza di adottare stili di vita sostenibili che includano il risparmio energetico e la consapevolezza di come le nostre scelte quotidiane abbiano un impatto sul nostro ecosistema” ha dichiarato l’assessore al Bilancio Riccardo Mastrangeli. Ne consegue che la nuova sede comunale (palazzo Munari) sarà illuminata il sabato e la domenica con i colori della bandiera ucraina rimanendo al buio per il resto della settimana.
“In questa settimana prenderemo una decisione in tal senso anche in base alle condizioni climatiche, bisogna capire come regolare l’abbassamento dei termosifoni e farlo con gradualità dice l’assessore ai lavori pubblici Angelo Retrosi, l’ipotesi è di abbassare di un grado i termosifoni domestici e quelli delle scuole, oppure, invitare le scuole a spegnere un’ora e mezzo prima gli impianti. Anche se, continua, questa seconda ipotesi è tutta da valutare perchè in caso di un calo improvviso di temperature, ci sarebbe una forte difficoltà per studenti e docenti”