L’adesione del vicesindaco Antonio Scaccia all’associazione Noi con Vannacci è una ulteriore accelerazione (non controllata) nel tormentato panorama politico del Comune capoluogo. Insieme a lui sono “passati” anche i tre consiglieri della Lista per Frosinone: Francesca Chiappini, Sergio Verrelli e Corrado Renzi. Il generale Roberto Vannacci è stato eletto europarlamentare nelle liste della Lega, ma non è un segreto per nessuno che abbia una posizione politica propria. Al punto che il tema della fondazione di un “suo” partito rimane all’ordine e del giorno. Nonostante le smentite… dovute.
Antonio Scaccia è sempre stato considerato uno dei fedelissimidell’ex sindaco Nicola Ottaviani, deputato e segretario provinciale della Lega. Chissà se Ottaviani era stato avvertito del “blitz”. Il referente dell’associazione Noi con Vannacci nel Lazio è l’ex parlamentare Umberto Fusco. Di certo le fibrillazioni che stanno scuotendo il centrodestra al Comune capoluogo da un anno e mezzo sono chiare. I tre consiglieri eletti nella Lista Mastrangeli sono all’appoggio esterno: Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella, Francesco Pallone.
Vale la pena ricordare che Riccardo Mastrangeli, dopo aver svolto una campagna elettorale da “civico”, si è schierato con il Carroccio. La Lista Ottaviani ha perso due consiglieri: Giovambattista Martino e Teresa Petricca,i quali erano stati convinti a scendere in campo proprio da Nicola Ottaviani. La Lega ha visto dimezzato il gruppo consiliare, del quale fa parte adesso il solo Dino Iannarilli. Mentre Giovanni Bortone è stato addirittura espulso. Parliamo di sei esponenti che avrebbero dovuto rappresentare la “guardia pretoriana” di Riccardo Mastrangeli e di Nicola Ottaviani. C’è un problema politico che riguarda l’area riferibile al partito di Matteo Salvini, sia direttamente che attraverso le liste civiche. Va aggiunta la situazione di Frosinone Capoluogo, nella quale due anni fa è stato eletto Pasquale Cirillo. Anche quel gruppo era schierato con Ottaviani, poi si è allontanato. Cirillo fa parte degli otto “dissidenti” e adesso ricopre il ruolo di commissario cittadino di Forza Italia.
La Lista per Frosinone di Antonio Scaccia farà il suo percorso e non è affatto detto nell’ambito di un patto di ferro con Nicola Ottaviani. Specialmente nel medio e lungo periodo. Una situazione che non potrà finire 0-0. La stessa candidatura di Nicola Ottaviani alle politiche, sebbene nel collegio maggioritario Cassino-Terracina, è avvenuta anche sulla base di una forza elettorale che il deputato aveva a Frosinone. Oggi diversi “pezzi” non ci sono più. C’è quindi l’argomento che riguarda la maggioranza al Comune di Frosinone. Il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri è espressione della Lista Ottaviani e ha sempre dimostrato lealtà assoluta nei confronti dell’ex sindaco. Nei giorni scorsi ha posto un problema di carattere politico, non risparmiando critiche alle scelte dell’Amministrazione e del sindaco Riccardo Mastrangeli. Tagliaferri chiede un cambio di passo, una verifica politica seria, una rivisitazione della giunta.Magari perfino un azzeramento dal momento che la maggioranza è profondamente cambiata. Basti pensare che della coalizione che appoggia Mastrangeli fanno parte (e sono decisivi) 3 consiglieri che due anni e mezzo fa sono entrati a Palazzo Munari nei banchi delle opposizioni. Non si possono fare spallucce e negare l’evidenza: c’è un problema politico enorme nel centrodestra a Frosinone. Per dirla con le parole di Pierluigi Bersani c’è “una mucca in corridoio”. E nessuno l’ha vista arrivare.
Neppure Mastrangeli può continuare a fare affidamento sulla blindatura che gli ha sempre garantito Fratelli d’Italia, sotto la guida di Fabio Tagliaferri.Le situazioni che hanno minato la maggioranza sono arrivate tutte dall’area di influenza politica della Lega. I primi a saperlo sono proprio Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli. Andare avanti come se nulla fosse successo è impossibile. L’intervento di Massimiliano Tagliaferri, se letto bene, potrebbe rappresentare un’occasione irripetibile di rilancio. Su basi nuove, con equilibri e rapporti di forza nuovi. Probabilmente è proprio tale scenario che in diversi temono.