Si temeva dovessimo far da comparse o poco più. Senza le tre stelle Ceccon, Martinenghi e Paltrinieri, l’Italia natatoria è andata Budapest con tanti interrogativi, da sciogliere tra le corsie della Duna Arena.
Il responso è stato estremamente positivo, perché dalla rassegna magiara sono arrivate ben nove medaglie. Davvero inatteso l’unico oro, perché arrivato dalla staffetta 4X50 sl mista: Leonardo Deplano, Alessandro Miressi, Silvia Di Pietro e Sara Curtis sono stati gli artefici di questo piccolo miracolo. La veterana Di Pietro e la baby Curtis, rivelazione del mondiale ungherese, rappresentano un po’ passato e futuro del movimento natatorio azzurro ed è bello che abbiano conquistato insieme questo imprevedibile ma prezioso alloro. Miressi è sempre lì, in quel limbo in cui sembra essersi autoimprigionato dopo gli inizi da ragazzo prodigio, mentre Deplano può chiedere all’imminente 2025 una consacrazione internazionale non ancora realizzata appieno.
Dietro i quattro velocisti d’oro dello stile libero, ecco addirittura cinque medaglie d’argento, con Alberto Razzetti a fare la parte del leone. Il versatile nuotatore di Lavagna ha infatti chiuso al posto d’onore tanto nei 200 farfalla che nei 200 misti, ottenendo il massimo possibile, in considerazione della forza e del blasone di chi lo ha preceduto nelle due gare in questione.
Zampata d’orgoglio per la quarta stella del nostro nuoto, la sola donna del nostro “firmamento”, la romana Simona Quadarella. Per lei, dopo un avvio un po’ stentato, la grande medaglia d’argento nei suoi 1500, alle spalle della russa Kirpichnikova.
Altro argento individuale, quello di Lorenzo Mora nei 200 dorso, dietro il campione olimpico e padrone di casa Kos, davvero imprendibile.
A completare i piazzamenti sul secondo gradino del podio, ecco un’altra staffetta azzurra: Alessandro Miressi, Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri, Manuel Frigo, i nostri “uomini jet”, dietro una stellare squadra statunitense.
Ma la gloria in vasca corta della rinnovata ed entusiasta formazione azzurra non finisce qui. Ecco quindi anche tre brillanti bronzi, col mattatore Alberto Razzetti a completar la…. razzia di medaglie personali, grazie al terzo posto che vale nei 400 misti uomini. Dallo stile libero ecco un’altra medaglia particolarmente prestigiosa, perché la 4X2 stile è considerata da sempre una gara cruciale per valutare la potenza natatoria di una nazione. E allora Filippo Megli, Manuel Frigo, Carlos D’Ambrosio e Alberto Razzetti (di nuovo lui) hanno compiuto davvero una piccola grande impresa. Nella 4X100 mista uomini ancora un alloro: Lorenzo Mora, Ludovico Blu Art Viberti, Michele Busar e Alessandro Miressi hanno centrato un bronzo che alle Olimpiadi era sfuggito ad una formazione con due medaglie d’oro individuali, Ceccon e Martinenghi. Basti questo a fornire una misura dell’impresa compiuta da questi ragazzi.
Tra i quarti posti, da evidenziare quello di Benedetta Pilato nei suoi 50 rana. Per lei il percorso che porta alla ritrovata e totale efficienza è già a buon punto.