Si sono completati nell’odierna mattinata gli incontri relativi alle gare del primo turno degli Australian Open 2025. La pattuglia italiana si è assottigliata in modo consistente, non senza qualche legittima recriminazione. Hanno infatti superato il valico del primo turno 5 uomini e 2 donne.
Se il plotoncino femminile ha in fondo tenuto fede alle aspettative, con un 2 su 3 che rappresenta un ottimo risultato percentuale, in campo maschile si poteva sperare in un bilancio lievemente migliore.
Ma andiamo con ordine e iniziamo dal gentil sesso: dopo la sconfitta onorevole patita da Cocciaretto al cospetto della Shnaider e la bella nonché sorprendente vittoria colta da Lucia Bronzetti sulla due volte vincitrice della rassegna australiana, Viktoria Azarenka, è arrivata l’affermazione di Jasmine Paolini ai danni della volenterosa Sijia Wei. La partita è stata davvero a senso unico nella prima frazione, mentre il secondo set ha fatto registrare il disperato tentativo della cinese di rendere quantomeno poco agevole il passaggio turno alla numero 5 del mondo. Ne è scaturito così un 6/4 che rende merito alla giocatrice asiatica, ma non frena le aspirazioni di Jasmine, che in Australia ha quale miglior risultato un quarto turno (ottavi di finale) e quest’anno spera di migliorarlo. Nel magico 2024 la ragazza toscana ha disputato, come tutti sanno, la finale tanto a Parigi che a Wimbledon, mentre negli slam sul cemento, AO e US Open, ha raggiunto il quarto turno.
E veniamo agli uomini: solo un assaggio di AO per Darderi, ritiratosi nel bel mezzo del secondo parziale, mentre giocava il suo match di primo turno contro il non irresistibile Pedro Martinez, che ha approfittato al meglio delle imperfette condizioni fisiche dell’italo-argentino.
Eccellente prestazione, ma eliminazione ai limiti dell’inevitabile, per Matteo Gigante, che intanto può salutare con soddisfazione la sua prima partecipazione al tabellone principale della rassegna australiana. Il suo match contro Humbert si è chiuso in tre set, ma è stato giocato sempre all’insegna della battaglia, con l’italiano che nel secondo set aveva anche preso un break di vantaggio.
Disco verde, invero inatteso, per un altro esordiente, Francesco Passaro, che ha superato un Dimitrov costretto al ritiro dalla sue precarie condizioni fisiche, dopo che il giovane italiano era riuscito ad aggiudicarsi il primo parziale del confronto.
Sul numero uno del mondo, Jannik Sinner, vittorioso in tre sul gigante cileno Jarry, due sole annotazioni: una riguarda l’allungamento del record di set consecutivi vinti, che ora sono diventati 27. L’ultimo parziale non vinto risale al mille di Shangai e artefice dell’impresa fu l’argentino Etcheverry. L’altro riguarda la posizione del piede sinistro, che fa un leggero movimento in più all’atto del servizio, e un lancio di palla appena più basso rispetto al recente passato, con conseguente movimento leggermente più rapido nell’atto di colpire la palla. Al di là dei vantaggi che potrà trarre da questa lieve correzione del colpo di apertura, va sottolineata la ricerca di Jannik e del suo staff di un miglioramento continuo, a dimostrare che non c’è alcun appagamento da primo posto.
Passaggio al secondo turno anche per Matteo Berrettini, che ha trovato una strenua resistenza nella prima parte del confronto, ma poi ha saputo piegare le velleità di rivalsa di un Cameron Norrie apparso comunque in ripresa rispetto al finale di stagione abulico del 2024.
Avanti con fiducia anche Lorenzo Sonego. Il torinese, non più giovanissimo, ma con l’entusiasmo di un ragazzino, ha dovuto confrontarsi con un grande campione di questo sport, Stan Wawrinka, vincitore di tre dei quattro major esistenti (in pratica il buon Stan non ha alzato il trofeo solo sull’erba londinese). Sonego ha avuto la meglio in quattro set e nel secondo turno sfiderà un giocatore che si è guadagnato i riflettori in modo prepotente. Si tratta del brasiliano Fonseca, diciottenne vincitore della Next Gen 2024 e oggi vittorioso in tre frazioni su Andrej Rublev.
Dal derby azzurro dovevano necessariamente uscir fuori un contento e un deluso: la parte del primo può recitarla Musetti, sebbene la sua vittoria in quattro set sul connazionale Arnaldi non sia stata contrassegnata da una prestazione maiuscola. Molto vulnerabili al servizio, entrambi i giocatori hanno disputato un match condizionato da alti e bassi.
Scontento ma non troppo è Nardi, che ha perso al quinto dal canadese Djallo. Per il pesarese in realtà ci sarebbe stata l’opportunità di chiudere il match addirittura sul 3-0, visto che primo e terzo set li ha vinti e nel secondo ha fallito dei setball. Peccato, ancora rinviato per lui il primo successo in un tabellone principale di un major, ma stavolta ci è mancato pochissimo, al netto di un vero e proprio crollo negli ultimi due set.
Non ce l’ha fatta Flavio Cobolli, che lo scorso anno a Melbourne riuscì ad arrivare al terzo turno. Stavolta il tennista romano ha trovato in Etcheverry un osso duro, che nonostante l’esito negativo del primo set, non ha mollato la presa ed è riuscito a vincere in quattro, cancellando anche due palle set a Cobolli nel terzo parziale.
Complessivamente quindi 2 su 3 tra le donne e 5 su 10 tra gli uomini al termine di un primo turno che è stato anche l’ultimo per Kyrgios, evidentemente troppo impegnato a dire cose avventate e poco performante in campo, per il citato Rublev e per Tsitsipas, sconfitto da Michelsen. Tra le donne già fuori Sakkari, avanti tutte le altre favorite.
