La grande sfida dei quarti di finale tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic ha premiato il serbo, approdato una volta di più alla semifinale degli Australian Open, tra tutti i tornei quello più caro all’ex numero uno del mondo, che a quelle latitudini ha vinto ben 10 edizioni.
E’ stata una sfida che ha mostrato emozioni in altalena, con una fase iniziale favorevole al giovane spagnolo, apparentemente avviato a una affermazione persino agevole e poi il ritorno prepotente del vecchio campione, che sotto di un set e con un problema all’altezza dell’inguine, ha saputo reagire e costruire, passo dopo passo, una vittoria davvero incredibile.
Prima in fuga (3-0) e poi raggiunto nel secondo parziale, Nole ha dato la spallata vincente nel decimo gioco e successivamente ha sempre tenuto saldamente in mano le redini del confronto. Troppo alterno il rendimento del fortissimo spagnolo per minare le certezze ritrovate del tennista più vincente della storia. Ora tra Navak e l’undicesimo titolo ci sono certamente Sacha Zverev in semifinale e presumibilmente Jannik Sinner in finale.
Ma a proposito di Sinner e Sonego, approdati ai quarti di finale della rassegna, Sinner per la terza volta, Sonego per la prima, diamo uno sguardo ai precedenti analoghi, non limitandoci soltanto agli Australian Open, ovviamente.
Prima di questa edizione degli Open d’Australia, era accaduto 7 volte, ma solo quattro nell’era Open, che due azzurri accedessero al terzultimo atto della manifestazione.
Ma andiamo con ordine e torniamo addirittura al 1948, quando due tennisti italiani arrivano ai quarti del Roland Garros: sono Giovanni Cucelli e Marcello Del Bello, e devono soccombere al “fattore P”: ad estrometterli dalla competizione francese sono infatti Parker e Patty.
Troviamo ancora due tennisti azzurri nei quarti di finale di un maior quando corre l’anno 1956: sono Nicola Pietrangeli e Beppe Merlo ad arrivare, sempre a Parigi, alla seconda settimana e poi anche al terzultimo turno, ma sulla loro strada trovano lo stesso “killer” dei sogni di successo finale. Si tratta di Hoad, tennista australiano, che elimina nei quarti di finale il nostro Nicola e poi in semifinale il suo amico Merlo.
Per trovare di nuovo un’accoppiata azzurra nei quarti dobbiamo arrivare al 1960, quando con il “solito” Nicola Pietrangeli ad assurgere a gloria tennistica da primi otto di uno slam è Sirola. Questi arriva fino alle semifinali e viene sconfitto da Ayala, ma a vendicarlo ci pensa Pietrangeli, che si aggiudica il trofeo (per lui a fine carriera saranno due le vittorie parigine).
Nel primo anno dell’era Open, siamo ancora a Parigi con due italiani nei quarti: stavolta si tratta di Adriano Panatta e Paolo Bertolucci. Curiosamente, anche stavolta a negare il sogno del successo finale ai due nostri rappresentanti è lo stesso atleta, Pilic. Lo jugoslavo batte prima Bertolucci nei quarti di finale e poi elimina Panatta in semifinale.
Segue un lunghissimo digiuno, perchè fino al 2022 non ci sarà più possibilità di fare un’accoppiata. A spezzarlo sono Jannik Sinner e Matteo Berrettini, che in Australia approdano ai quarti di finale. Per Sinner quello è anche il capolinea, perché Tsitsipas lo batte in tre set. Matteo invece si spinge ancor più avanti, fino alla semifinale, dove s’infrange sullo scoglio Nadal.
Nello stesso anno, l’altro slam sul cemento, quello dell’Open Usa, vede la stessa coppia di tennisti approdare ai quarti. Entrambi però devono fermarsi lì: per Sinner è fatale l’incrocio con Alcaraz, in un match incredibile, in cui l’altoatesino sciupa anche un match ball, prima di soccombere al quinto set.
Matteo Berrettini viene invece sconfitto, anche un po’ a sorpresa, da Casper Ruud.
Lo scorso anno, per la prima volta, anche a Wimbledon arrivano nei quarti due italiani: naturalmente c’è Sinner, che viene sconfitto al quinto set da Medvedev in una partita in cui paga una condizione fisica approssimativa dovuta a uno stato influenzale. L’altro italiano, Musetti, passa invece il turno ma in semifinale trova Djokovic che gli sbarra il passo. E siamo ad oggi: in nottata ci proverà Lorenzo Sonego, contro Ben Shelton (orario di inizio non prima delle 4,30 italiane. In mattinata toccherà invece a Sinner contro De Minaur, finora sempre battuto dal ragazzo di San Candido, ma particolarmente agguerrito in questa edizione del torneo di casa. Ovvio che un Sinner in buone condizioni parta ampiamente favorito, mentre per Lorenzo, pur sfavorito, pensare di far partita non è blasfemo, a patto di essere performante in risposta.